“The House in the Cerulean Sea” – TJ Klune


Voto: 5 stelle / 5

Pubblicato a marzo 2020 negli Stati Uniti da Tor Books, “The House in the Cerulean Sea” di T J Klune è il nuovo classico della letteratura fantasy e LGBTQ, il cui successo sta facendo rapidamente il giro del mondo. È un libro da leggere in lingua originale prima di subito!

Trama di The House in the Cerulean Sea

Linus Baker conduce una vita tranquilla e solitaria. A quarant’anni, vive in una casetta con un gatto subdolo e i suoi vecchi dischi. In quanto assistente sociale presso il Dipartimento a tutela della Gioventù Magica, trascorre le sue giornate supervisionando il benessere dei bambini negli orfanotrofi approvati dal governo. Quando Linus viene inaspettatamente convocato dai suoi superiori gli viene assegnato un incarico curioso e altamente riservato: recarsi all’orfanotrofio dell’isola di Marsyas, dove risiedono sei bambini pericolosi: uno gnomo, uno spiritello, una viverna, un blob verde non identificabile, un cane mannaro e… l’Anticristo. Linus deve mettere da parte le sue paure e determinare se è probabile che portino o meno la fine del mondo. Ma i bambini non sono l’unico segreto che l’isola cela. Il loro custode è l’affascinante ed enigmatico Arthur Parnassus, che farà di tutto per tenere al sicuro i suoi pupilli. Mentre Arthur e Linus si avvicinano, vengono svelati segreti di lunga data, e Linus deve fare una scelta: distruggere una famiglia o guardare il mondo bruciare.

Recensione

Una storia incantevole, magistralmente raccontata, “The House in the Cerulean Sea” riguarda l’improbabile esperienza di trovare una famiglia in un luogo inaspettato.

Il protagonista è una brava persona che impara a tirare la testa fuori dalla sabbia e ad esporsi per ciò a cui tiene, anche se è rischioso.

Una brillante metafora sul razzismo sistemico, denuncia le strutture create all’apparenza per aiutare le minoranze di cui si occupano, ma che in realtà contribuiscono alla loro emarginazione.

È un tema rilevante ancora e soprattutto oggi, e l’autore non usa mezzi termini, lasciando però uno spiraglio per un futuro più roseo.

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