“Tolstoj” – Pietro Citati


Voto: 5 stelle / 5

“Tolstoj” (Longanesi 1983) è la monografia con cui il critico letterario Pietro Citati ha vinto il Premio Strega nel 1984. Il libro racconta la giovinezza dell’autore russo, si sofferma sui suoi due principali lavori “Guerra e pace” (1865-1869) e “Anna Karenina” (1877) e si chiude con una panoramica dolceamara sulla sua vecchiaia e il rapporto con la sua famiglia.

Trama di Tolstoj

Doveva essere difficile vivere con Lev Nikolàevič Tolstòj, nato in Russia nel 1828 sotto il segno della Vergine. Affamato di vita e smanioso di impadronirsi dello scibile umano, era esigentissimo e lunatico. Era capace di comportarsi da dio e allo stesso tempo di dubitare della Sua esistenza.

“Lo specchio di Tolstoj – lo specchio nel quale contemplava sé stesso e la totalità del mondo – si spezzava in migliaia di scintillanti e taglienti frantumi, perché egli voleva riflettere in primo luogo i frantumi della vita.

Era mobile, cangiante, discontinuo perché non intendeva lasciarsi imprigionare e irrigidire dalla durata dell’esistenza. Cercava di liberarsi di lei; e cogliere le luci, le vibrazioni, i colori di tutti i minuti, o di ogni molecola di minuto, che sfiorasse la spasmodica volubilità dei suoi nervi”

In “Tolstoj” Pietro Citati non si comporta da biografo ma esercita la sua arte di critico letterario. Si sofferma solo in parte su aspetti tecnici come genesi e stesura delle opere. Racconta piuttosto come pesavano l’abnegazione e il carattere dell’autore sulla sua vita.

Recensione

Avevo scelto questo libro per due motivi. Desideravo avere più informazioni sul rapporto problematico fra Tolstoj e sua moglie; desideravo leggere qualcos’altro di Pietro Citati dopo aver scoperto la sua penna meravigliosa nella raccolta di articoli “Elogio del pomodoro”.

Sono stata soddisfatta in entrambe le aspettative, anche se in ordine inverso. Ho trovato molto tenera e rispettosa la pennellata finale sulla realtà famigliare dell’autore russo. Le figlie, in particolare, si struggevano per lui: un padre distante, annoiato dall’ordinarietà e sempre immerso nelle sue carte.

Una cosa che ho scoperto è che, nei piani iniziali di Tolstoj, Levin doveva innamorarsi di Anna Karenina. Una cosa che ho apprezzato è trovarmi di nuovo nei suoi grandi romanzi nell’interpretazione di Pietro Citati ed è stato come guardare attraverso un caleidoscopio.

Questo libro è oggi disponibile in commercio grazie alla casa editrice Adelphi.

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