“Un giorno come un altro” – Shirley Jackson (Adelphi)


Voto: 5 stelle / 5

Alla fine del 2022 Adelphi ha pubblicato in Italia un nuovo libro postumo di Shirley Jackson (1916-1965) nella traduzione di Simona Vinci. Ho letto “Un giorno come un altro” insieme al gruppo di lettura #Universobookclub di Universo Letterario scelto nel mese di febbraio.

Di Shirley Jackson abbiamo recensito anche “Abbiamo sempre vissuto nel castello”.

Trama di Un giorno come un altro

Questa raccolta prende il titolo di uno dei ventidue racconti contenuti. Sono di poche pagine ognuno e hanno come filo conduttore la “possibilità del male” che è insita in ciascuno di noi. Per la maggior parte vengono presentate protagoniste femminili e avanti con gli anni, insospettabili, che in un modo o in un altro tessono piccoli imbrogli. A rimetterci sono quelle persone che credono solo a quello che vedono, escludono l’esistenza di doti come preveggenza o magia, e vivono saldamente ancorate al reale.

La storia interessante dietro questa raccolta, uscita in America nel 1996 con il titolo “Just an ordinary day”, è che proviene da una cassa di inediti rinvenuta nel 1968 nel granaio dietro la casa dei Jackson.

Recensione

Per apprezzare questa raccolta di racconti come l’ho apprezzata io, occorre astenersi dalle aspettative e dall’associazione mentale Shirley Jackson –> gotico. Non si trovano fantasmi né apparizioni inquietanti. C’è giusto un po’ di magia.

Confesso che la presenza di racconti brevi, all’inizio del libro, mi hanno fatto sembrare la lettura un po’ lenta. Leggevo e pensavo: ma sono ancora a pagina 16? Ma sono ancora a pagina 20? Poi all’improvviso ero già a pagina 60, e poi a pagina 130, e alla fine ho smesso di guardare. È un ritmo di narrazione molto fresco e avvolgente, che contagia lo sguardo. Mentre andavo a lavoro già non vedevo l’ora di tornare a casa per leggere.

La bellezza di questi racconti è nello sguardo. L’autrice guarda sempre dietro la realtà nascosta delle cose, dietro l’imprevisto, l’incontro mancato, l’imponderabile. Ci sono uno Jago travestito da vecchietta gentile, una Parca mascherata da infermiera. In alcuni racconti troviamo un pizzico di magia, ma ho trovato proprio questi meno coinvolgenti, perché tutti gli altri, che parlano di segni del destino o coincidenze sorprendenti, sono perfettamente verosimili e realistici.

Di Shirley Jackson è il quarto libro suo che leggo, anche se su questo sito ne ho recensito solo uno, e trovo che in questa raccolta ci sia molto da imparare in termini di tecnica del racconto.

P.S. L’epilogo è spassoso!

Commenti