“Adesso che sei qui” – Mariapia Veladiano


Voto: 5 stelle / 5

“Adesso che sei qui” è un romanzo di Mariapia Veladiano pubblicato da Guanda all’inizio del 2021. Narra di malattia e di un legame profondo famigliare.

Trama di Adesso che sei qui

Quando Andreina, che narra in prima persona la vicenda del libro, capisce che zia Camilla che l’ha cresciuta – lei aveva amato me…non era mia madre, ma io ero sua figlia – è ammalata di Alzheimer, non si abbandona alla desolazione. Intuisce che esistono altri canali, un modo diverso di vivere la quotidianità per assicurare alla zia una vita in cui poter comunicare, sorridere e gioire.

Detto così potrebbe sembrare semplicistico, ma Andreina prende per mano i problemi, uno ad uno, con la praticità che le aveva insegnato Camilla. Anche se i familiari intorno a lei la pensano diversamente:

“Mia madre disse che non si poteva pretendere che mi facessi carico di una situazione così complicata che sarebbe potuta durare chissà quanto… Tutti si affrettarono a chiarire che c’è ospizio e ospizio. che non si chiamano più così ma “residenza”, che sono posti con le stanze colorate di giallo, rosa e azzurro… A nessuno venne da dire che forse c’era un modo diverso di esserci, non solo di sparire”

Recensione

Non sapevo quale fosse l’argomento di questo libro quando l’ho aperto, l’avessi sospettato probabilmente avrei lasciato perdere: per chi ha vissuto con una persona malata di Alzheimer le ferite non si rimarginano con facilità.
Dopo lo sconcerto iniziale nel ritrovare sensazioni conosciute nel dettaglio dei comportamenti descritti, “Adesso che sei qui” mi ha abbrancato: un’emozione dietro l’altra.

Il messaggio è chiaro: quando si perde la cognizione di spazio, tempo, la capacità di far fronte alle banali, meccaniche azioni quotidiane, quando mariti, figli, nipoti diventano individui sospetti è solo l’amore che può salvare.
Vivere accanto ad una persona malata potrebbe comportare il rischio di tirar fuori il peggio di sé, oberati come si ritrova a fronteggiare atteggiamenti, ritmi diversi, stravolgimenti di ogni tipo.

Questo libro dimostra che può succedere il contrario se si è disposti ad adattare la propria vita, a cercare aiuto come fa Andreina, che ha la fortuna di incontrare le persone giuste: qualche familiare disponibile, delle badanti (chiamate governanti), le ragazze del progetto Alzheimer che supportano dedicando all’accudimento una parte del tempo. Donne che si prodigano, con la giusta leggerezza, con allegria, con il rispetto nel riconoscimento, per niente scontato, che la vita della persona di cui si devono occupare ha diritto alla sua pienezza.

Quando ci troviamo davanti ad una persona come zia Camilla ci sono due soluzioni:

affrontare controvento oppure si può assecondare il vento e lasciare che ci alzi le gonne, ci rubi il cappello, che la vita continui.

Decisamente un libro da leggere nella sua essenza poetica, scritto con quella delicatezza che restituisce dignità a chi sembra averla perduta.

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