“Al mutar del vento” – Paola Maria Liotta


Voto: 4,5 stelle / 5

Per approcciarsi al mondo classico, patrimonio di sapienza e bellezza, i miti costituiscono una fonte imprescindibile. Nell’attuale riscoperta della mitologia greca in atto, un ruolo importante spetta all’opera di Paola Maria Liotta, “Al mutar del vento” (Il Convivio editore, 2020). Una nuova vita viene data alla figura di Arianna, principessa di Creta, e al mondo leggendario che la circonda.
Ringraziamo l’agenzia editoriale “Scrittura a tutto tondo” per averci fatto conoscere questo romanzo e per la copia digitale in omaggio.

Trama de Al mutar del vento

Nell’opera “Al mutar del vento”, l’autrice Paola Maria Liotta riprende uno dei miti più famosi e controversi del mondo antico. La storia di Teseo e Arianna, del Minotauro e dell’ingegnoso labirinto in cui venne rinchiuso, rivive tra queste pagine.

L’approccio narrativo dell’autrice è del tutto originale. La prima parte del libro è riservata alla voce dei protagonisti della vicenda che, attraverso “Monologhi in forma di visioni”, ci proiettano nel loro mondo di sofferenze spesso nascoste e incomprese.
Nella seconda parte, “Dialoghi di vento e di mare”, i personaggi si confrontano tra loro e interagiscono, in prospettive sempre diverse.

L’ultima sezione, “Narrazioni di terra e di cielo”, è incentrata sulla sorte di Arianna, spesso oggetto di controverse interpretazioni. La rivisitazione del mito proposta dall’autrice rende omaggio all’amore e al coraggio della principessa di Creta e la inserisce a pieno titolo fra le eroine del mondo antico.

Recensione

Nel cuore del Mediterraneo c’è un’isola antica, rigogliosa e incantevole, che incarna perfettamente l’immagine della Grecia leggendaria. Creta, la più grande isola dell’Egeo, fu la culla della civiltà minoica, terra fertile di miti e leggende.
Qui nacque Zeus, qui condusse e fece sua la giovane Europa. Qui regnò Minosse, famoso come primo sommo legislatore. Qui la regina Pasifae generò il terribile Minotauro, che fu nascosto poi nel labirinto costruito dal talento e dall’ingegno di Dedalo.

Le voci di tutti questi personaggi mitologici rivivono attraverso la penna raffinata di Paola Maria Liotta che, superando la tradizionale narrazione epica, predilige un approccio di tipo teatrale. La narrazione a più voci rende le emozioni più vive e ci pone in relazione diretta con il mito, presentato in forme moderne e più umane.
Persino il Minotauro, creatura da sempre crudele e orrenda, appare rivestito di un’umanità tragica e sofferente.

Nel cuore del labirinto ho trascorso i giorni bui della non speranza nella desolazione. La malinconia divorava la mia anima e le mie forze si consumavano lentamente. Languivo di quel male bruttissimo che è la mancanza d’amore, per cui non esiste rimedio.”

Il mito, come sempre avviene, ci pone di fronte a tematiche di sorprendente attualità. Paura del diverso, perenne lotta dell’uomo per la salvezza, superamento dei propri limiti… Questi aspetti contribuiscono a disegnare una metafora dell’esistenza, il cui simbolo principale è proprio il labirinto.

Arianna

Da questo sfondo leggendario, emerge la figura di Arianna. Donna forte e tenace, conosce l’essenza dell’amore e del sacrificio e sa affrontare anche il dolore più lancinante.
Il titolo, infatti, ripropone un verso delle “Metamorfosi” di Ovidio che immortala l’immagine della fanciulla e consegna ai posteri la sua storia.

E siccome in nome dell’amore spesso si compiono orrendi misfatti, il rifiutarne i frutti sarebbe stato un affronto troppo grande al Fato che li ha ricondotti dove si erano persi. Arianna decide di sovvertire il mito e di tenerselo stretto, il suo amato Teseo, in un abbraccio sovrumano dove entrambi sconfinano, immortali, per sentieri inattingibili e pensieri lunari.”

Senza dubbio la conoscenza del mito aiuta a comprendere meglio dinamiche e relazioni e a cogliere le innovazioni che rendono la storia più viva e moderna. Resta in ogni caso una lettura del testo consigliata anche a chi desidera conoscere il mondo classico fin dalle sue origini mitologiche.

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