“Bir Zamanlar nel Museo dell’Innocenza” di Anna Rita Severini è un incantesimo da sciogliere sin dalla prima riga. Il romanzo è stato pubblicato da Il canneto all’inizio del 2022. Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.
Trama di Bir Zamanlar nel Museo dell’Innocenza
Turchia chiama Italia, ipnotica.
I sette personaggi di “Bir Zamanlar nel museo dell’Innocenza” hanno diverse età e diverse motivazioni, si muovono in tempi diversi ma tutti ruotano intorno al Museo dell’Innocenza a Istanbul.
Il Museo è un progetto reale, messo in campo dallo scrittore Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura del 2006. Inaugurato nel 2012, è stato creato durante la stesura del libro “Il Museo dell’Innocenza” pubblicato nel 2008 da Pahmuk.
La sua struttura evoca quella de “Le mille e una notte”, con racconti che si intrecciano e rimandi di capitolo in capitolo. La narrazione è permeata di atmosfere orientali e procede come la danza dei sette veli: tante domande che sorgono durante la lettura della prima parte trovano risposta nella seconda. Alcune anche nelle ultime pagine (siete avvisati!).
Recensione
“Bir Zamanlar nel Museo dell’Innocenza” è un romanzo di inseguimenti. Si insegue un sogno, si insegue l’amore, si inseguono la nostalgia, una persona, una risposta, una compiutezza.
A volte si insegue anche la pazienza. Molto presto diventa chiaro al lettore occidentale che il Medio Oriente e la magia hanno dei tempi necessari, fermi e solenni.
La sensazione che si ha è di essere fuori posto, se verso metà libro si inizia a scalpitare.
L’universo in cui si muovono i personaggi è pieno e completo, l’architettura del romanzo è consapevole e precisa. L’amore che li muove, che sia verso una persona o verso un lavoro, è commovente.
Scopriamo la bellezza misteriosa del lavoro in un museo e la sostanziale differenza con il mero collezionismo.
E poi, che meraviglia leggerlo con Google Earth o Youtube a portata di mano.
“So bene che Istanbul riserverebbe molte sorprese a chi dovesse avvicinarsi a lei con la testa oscurata dagli stereotipi. (…) Ciò che mi balena davanti è un’attraente realtà tutta da scoprire, tanto diversa da sé stessa in ogni suo angolo che ti viene quasi voglia di scordare i suoi monumenti più famosi (…) per andare a scovare altri tesori”
Le zone più belle di Istanbul sono descritte con tanta attenzione che diventa inevitabile cercare delle immagini o dei video. Ecco che ci troviamo proiettati in un mondo fantastico e totalmente diverso dal nostro. Colori, forme e distanze sono così fiabesche che la meraviglia ci sovrasta e capiamo perché non è possibile procedere più rapidamente nella storia o toglierle un centinaio di pagine.
“Bir Zamanlar” ha delle sorprese comuni a quelle della tradizione orale, in cui siamo costretti a proseguire l’ascolto se vogliamo sapere come va a finire. Il significato del titolo è fra queste.