“Sangue mio” – Alessandro Montoro


Voto: 3,5 stelle / 5

“Sangue mio” di Alessandro Montoro è un racconto lungo pubblicato da Delos Digital nel 2023 che ha per protagonisti degli zombie.

Trama di Sangue mio

Dopo che più della metà dell’intera popolazione del mondo si è trasformata in zombie, i vivi hanno inventato una cura per “salvare” e recuperare alcune di queste persone. Buona parte degli zombie può essere infatti guarita dalla propria dannazione e tornare a una vita “normale”. Questa condizione interessa anche Francesca e Claudio, due ex morti viventi riportati dalla scienza a un’esistenza più o meno normale. Dovranno nutrirsi di una speciale sostanza chiamata Z e attenersi ad alcune precise prescrizioni. Francesca sogna addirittura di poter tornare ad amare Paolo, il ragazzo che le era acconto prima della trasformazione in zombie. Claudio, invece, vuole solo riabbracciare la propria famiglia e in particolare la nonna. Ma il ritorno alla realtà sarà più duro e complicato del previsto.

Recensione

Il romanzo breve di Alessandro Montoro parte da un’idea non così originale ma è sviluppato con sensibilità. L’accento è sempre posto sulla “normalità”, vale a dire sulla dimensione esistenziale e pratica di una vicenda solo apparentemente impossibile. Gli zombie non sono altro che individui malati, prima ghettizzati e condannati dalla società e poi rieducati per ritornare nel suo seno. Ma il reingresso appare traumatico. La storia, in questo senso, sembra parlare dello spaesamento che ognuno ha vissuto durante la pandemia.

Il finale del racconto è un po’ deludente. La tensione non cresce abbastanza dopo le buone premesse e in più punti dominano riflessioni un po’ forzate. Funziona invece la narrazione molto secca. Quasi asettica. C’è un colpo di scena, che però può essere facilmente intuibile. La brevità del lavoro forse ha imposto all’autore delle scelte difficili, soprattutto nell’organizzazione delle scene. Sarebbe stato bello leggerne una versione estesa, ancora più centrata sui sentimenti dei protagonisti. Molto bella la copertina.

Paolo Fusco

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