Cosa vuol dire “Coraggio”? Per il dizionario significa forza d’animo nel sopportare le avversità, imprudenza, sfacciataggine, ma anche cuore e intelletto.
Il Don Abbondio manzoniano dice che “uno non se lo può dare” il coraggio, invece Gabriele Romagnoli, giornalista e scrittore, ci aiuta a capire cos’è realmente il coraggio.
Rubando le parole dell’ autore posso confermare che “Questo è un libro sul coraggio, a lettere minuscole, sull’umiltà di quelli che hanno dimostrato, sul senso civico e del dovere, sulla qualità dell’essere umano”.
Il filo conduttore del libro è la storia di Antonio Sacco, di cui all’ inizio sappiamo solo che fu premiato dalla Fondazione Carnegie.
Ad insegnarci il coraggio, l’andare controcorrente, il non avere paura di dire quello che si pensa, troviamo tanti personaggi noti della storia dell’ultimo secolo, come il senatore Ross oppure Madre Teresa, ma anche personaggi che sono entrati a far parte della cultura italiana come Fantozzi o il generale Della Rovere.
Se è vero che ogni libro ti insegna qualcosa, questo mi ha insegnato che sapevo già la definizione di coraggio, che ogni atto di coraggio implichi un sacrificio e che l’amore è intrepido perché è strettamente legato al sacrificio e al coraggio.
Si è coraggiosi quando non si cede alla paura, ma si corre verso la vita. Non sappiamo se otterremo tutto quello che desideriamo, ma possiamo fare di tutto per vivere “su due gambe, faccia verso la luce”.
Possiamo essere davvero Coraggiosi.
L’autore si serve di una rete di storie molto avvincente per ricostruire la vita di Antonio Sacco.
Questo libro si legge velocemente grazie alla scrittura lineare e chiara di Romagnoli.
Che questo sia un monito di speranza: Coraggio!
Flavia Rizza