“Corri ragazzo, corri” di Uri Orlev (Salani 2002) è un crono-racconto che sembra una favola, ma che invece si rifà ad un storia vera. Dal ghetto di Varsavia inizia la fuga di Srulik, un bambino che sopravvive alla pulizia etnica nazista grazie alla sua astuzia e al suo indomo coraggio.
Trama di Corri ragazzo, corri
Ghetto di Varsavia, seconda guerra mondiale. Srulik fugge da casa sua, e si ritrova a vivere con dei trovatelli. Scappa poi nelle campagne, tra una fattoria e l’altra, cambiando continuamente padrone. Grazie alle esperienze che piano piano accumula, diventerà un ragazzino parecchio vispo e sveglio, che riuscirà sempre ad uscire da situazioni complicate, anche quando gli capiterà di essere catturato dai nazisti. Si troverà anche senza un braccio, ma questo non gli impedirà di continuare la sua fuga per la sopravvivenza. Alla fine della guerra, troverà rifugio in un orfanotrofio, da dove tenterà di scappare, ma questa volta invano. Proseguirà poi con gli studi, fino a trasferirsi in Israele quando sarà finalmente un uomo maturo.
Recensione
“Corri ragazzo, corri” narra la storia incredibile di Yoram Friedman, un bambino ebreo che durante la guerra non ha mai smesso di fuggire. Una storia che apparentemente dovrebbe essere piena di suspense, dovrebbe essere carica di thriller e di adrenalina, e dovrebbe tenere incollato il lettore al libro come poche altre storie realmente accadute potrebbero fare. Ma invece il ritmo narrativo sembra smorzarsi a poco a poco, e i continui cambiamenti che avvengono nella vita di Srulik sono descritti a volte in maniera repentina e senza originalità. Sembra a tratti di leggere una cronistoria, in cui i fatti vengono narrati troppo alla svelta e senza riuscire a coinvolgere pienamente il lettore. Il che è ovviamente un peccato, perché la storia di Srulik meriterebbe veramente qualcosa di più di una narrazione che in alcuni punti appare frettolosa.
Insomma, da una trama da 10 in pagella ci si aspetterebbe una scrittura allo stesso livello, piena di colori, di spunti originali e di colpi di scena…e invece ciò spesso non accade. Ed è da questo punto di vista che il romanzo perde qualche punto, senza nulla togliere all’autore che ha dato voce ad una storia unica.
Consigliato agli amanti delle storie vere.