“Di chi è la colpa” è il nuovo romanzo di Alessandro Piperno edito da Mondadori nel 2021. Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea inviata in omaggio.
Trama di Chi è la colpa
Il protagonista, io narrante, è figlio unico di una coppia problematica, assediata dai debiti. Non ha mai conosciuto nonni, zii o cugini e ha un carattere molto introverso.
L’adolescenza si complica più di quanto già non sia: un tragico evento (di cui non dirò una parola) che lo segnerà per sempre comporterà un radicale cambiamento di vita.
Recensione
La scrittura di Piperno è impegnativa: il linguaggio è aulico, molto accademico e i periodi spesso complessi ci fanno sentire a lezione in un’aula universitaria (Piperno insegna all’Università di Tor Vergata) più che sul divano di casa. La prima persona ci soccorre, rompe l’aura pomposa della narrazione: il protagonista è chiuso nei suoi ragionamenti ermetici, ma ci fa entrare nei suoi pensieri, lo capiamo. Capiamo la sua solitudine e quella solitudine la riconosciamo.
C’è un altro aspetto con cui dobbiamo valutare questa iniziale distanza: questa famiglia è strana, inospitale anche per il figlio che riesce ad avere un rapporto solo con il padre, non con la madre, donna irrisolta, misteriosa e inaccessibile. E’ giusto che la prima impressione del lettore sia: – ma chi sono questi? Quasi quasi li mollo.- Io l’ho fatto, nel senso che ho interrotto la lettura per ricominciare da capo: mi sfuggivano troppe cose alla prima lettura. Non mi sono pentita del mio coming back, ne ha di cose da dire il mutismo di questi tre.
La metamorfosi del protagonista ci spiazza, da solidali diventiamo ostili, ma a tratti anche invidiosi dell’agiatezza che gli cambia i connotati.
Moltissimi i temi trattati in questo romanzo, molte sono le riflessioni che il protagonista ci offre sotto la lente dell’esperienza: questa storia ce la racconta quando è ormai adulto.
L’autore si avvale dell’opportunità offertagli dall’episodio che condiziona il mutamento del protagonista per riflettere sul significato di colpevolezza, nella sua accezione più intima.
Piperno ci fa riflettere sul bisogno di attribuire colpe, di far salire necessariamente qualcuno sul banco degli imputati, di come questa urgenza sia necessaria per assolvere noi stessi. Non lo fa per svilire il concetto di giustizia, ma per esortarci a non puntare mai l’indice se non siamo disposti a finire nel mirino dell’accusa.