“E alla fine c’è la vita” – Davide Rossi

Presentazione del romanzo


Voto: / 5

L’essenza diventa bisogno, necessità di perdizione e di autogenerazione. Questo e molto altro è “E alla fine c’è la vita” l’esordio letterario di Davide Rossi. Un urlo di disperazione lanciato nel vuoto di una società sorda e cieca di fronte allo scoramento di questi ragazzi. Quattro vicende che si incrociano e scontrano in una Pavia psichedelica, distorta dall’alcol e dalla droga, irrefrenabile dinanzi agli istinti primordiali a cui questi ragazzi non riescono a dire di no.

Marco, Mario, Marianna e Marika vagano alla ricerca di un’autodeterminazione, di una boccata d’aria che li conduca fuori dal labirinto di tentazioni ed effimere esistenze che giorno dopo giorno hanno contribuito a creare. Dieci giorni in cui tutto verrà sconvolto, facendo traballare le loro certezze, riducendoli tremanti e inermi davanti al loro futuro. Poche sicurezze e una convinzione: cambiare per sopravvivere a una società che li emargina, insofferente e arrabbiata.

copertina "E alla fine c'è la vita" di Davide Rossi

Rossi indaga fra le pieghe dei rapporti umani che si vengono a creare in un gruppo di ragazzi, facendo emergere tutta la superficialità e la solitudine a cui sono condannati. Vuoti difficilmente colmabili se non attraverso sentimenti effimeri, che si consumano nello stesso momento in cui nascono. Un linguaggio asciutto, duro, che lascia molto all’interpretazione, ma che colpisce come un cazzotto lo stomaco del lettore. Alla fine, beh, e alla fine di tutto c’è la vita.

 

Sinossi di E alla fine c’è la vita

Marco si sveglia dopo l’ennesima notte di eccessi. Marianna vomita in un bagno dell’università. Mario si ritrova bloccato in un letto di ospedale. Marika finisce a letto con un professore.
Tante vite che si bruciano, annientandosi con tutto ciò che è legale ed illegale, alla ricerca disperata di un’altra boccata di ossigeno.
– Quale futuro mi riserva la vita?- pensa senza mai dirlo Marco. Osserva Marika, invece della lezione, fantastica su di lei, se ne innamora. Si innamora dell’idea di vita con lei. La insegue durante una delle mille feste, salvo perderla per sempre.

Marianna vive la propria vita senza limiti. Si concede ai ragazzi. Ama le griffe, l’estetica, l’apparenza le illude la vita. La realtà le serve il conto facendole scoprire che aspetta un bambino. È innamorata di Marco, ma la loro relazione è finita lasciando dei conti in sospeso fra i due. Ora aspetta un bambino, e pensa sia suo.
Mario frequenta l’ateneo da pendolare. Ha un’esistenza quieta e fatta di pochi fronzoli. Ha litigato con Marco perché ha frequentato Marianna. Ora, dopo un malore, la malattia e l’ospedale capisce che la vita è molto di più che tenersi a galla. Marika è una ragazza spagnola, arrivata a Pavia grazie ad uno dei tanti progetti Erasmus. Lavora e studia.

Una routine che non le lascia grande spazio per una vita sociale amplia. La rottura con Jorge la spinge ad intraprendere un viaggio nei party bagnati dall’alcol e animati dalle droghe. Finirà in coma dopo un incidente stradale. Si riprenderà qualche giorno dopo, desiderosa di cancellare quella parentesi frenetica dai suoi ricordi.
Un caleidoscopio su tante giovani vite, intrappolate dall’ansia di vivere la vita al massimo. Il raggiungimento dell’abisso li spingerà a riemergere, obbligandoli a prendere decisioni drastiche.

Biografia di Davide Rossi

Davide Rossi è nato il 18/01/1985 ed è cresciuto in un piccolo paese della provincia di Pavia, Sant’Angelo Lomellina.

Nonostante gli studi di natura prettamente scientifica, continua a coltivare due grandi passioni che lo accompagnano fin dalla tenera età: il cinema e la scrittura. La stesura di varie sceneggiature rappresenta dunque un’evoluzione naturale e una di queste, scritta a sei mani, risulta nel film “Benvenuti a casa Verdi” del 2013 (Muccapazza film).

Parrallelamente all’esperienza cinematografica inizia una fase di sperimentazione che l’ha portato a partecipare a diversi concorsi letterari con racconti brevi, poesie e saggi.

“E alla fine c’è la vita” nasce in seguito, e dall’unione, di tutti questi percorsi.

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