“Fai bei sogni” è un piccolo gioiello letterario di Massimo Gramellini, stimato giornalista e scrittore di straordinario talento. E’ un romanzo autobiografico che attraversa l’anima, una testimonianza di vita intensa e sofferta. Dello stesso autore abbiamo recensito anche “Avrò cura di te“, scritto insieme a Chiara Gamberale.
Trama di Fai bei sogni
Il profumo dei suoi capelli, la sua vestaglia ai piedi del letto e poche parole sussurrate –Fai bei sogni, piccolino- sono gli ultimi ricordi che il piccolo Massimo ha della madre, scomparsa prematuramente. Comincia così il racconto dell’autore, nonché protagonista della vicenda, dall’infanzia, alla ricerca disperata di una figura femminile di riferimento, all’età adulta, tra amori fugaci e tentativi di trovare una collocazione nel mondo, con a fianco un male costante e insidioso: la paura di vivere. A questo dolore l’autore darà anche un nome – Belfagor- e con lui e contro di lui intraprenderà un viaggio sofferto e coraggioso verso la serenità interiore, tanto agognata e mai raggiunta pienamente. Solo l’inaspettata e sconvolgente rivelazione finale porterà Massimo ad accettare quanto accaduto e a sentire nuovamente la vita scorrere dentro di sé.
Recensione
All’interno dell’opera emozioni e sentimenti sono il fulcro del percorso interiore del giovane protagonista. Attraverso le pagine del libro ci si immerge nella sofferenza intima, velata e mai urlata di un bambino che affronta la vita con un peso sull’anima e che arriverà all’età adulta imparando a convivere con il dolore più grande nel cuore: la perdita della propria madre.
Lo stile risulta a tratti poetico, a tratti ironico, capace di trattare con estrema delicatezza e semplicità, ma nello stesso tempo con una forte carica emotiva, il tema non facile del dolore. Nonostante tutto non è la morte la vera protagonista del romanzo, bensì la rinascita e l’amore per la vita.
Consigliato agli amanti del genere, a tutti coloro che hanno incontrato nel loro cammino una grande sofferenza e a chi, guardando dentro sé, trova solo un vuoto incolmabile.
Un bellissimo romanzo consigliatissimo soprattutto alle persone che nella vita hanno avuto un passato di sofferenza, all’interno dell’opera emozioni e sentimenti sono il fulcro del percorso interiore del protagonista
dolore di una perdita come quella della madre a soli 9 anni segna profondamente la vita dell´autore, noto giornalista e conduttore televisivo, che in questo romanzo autobiografico racconta il suo percorso di crescita .
E´solo un bambino Massimo quando gli comunicano che la sua mamma non c´é più e da da allora inizia la sua convivenza con il dolore, fatta di domande per avere una spiegazione, di negazione della veritá, per credere che sia tutto soltanto un sogno, fatta di una grande, enorme bugia che il padre, alla apparenza burbero e incapace di affetto, intesse per salvare l´immagine della madre agli occhi del figlio.
Sono tormentati gli anni dell´adolescenza , in cui la mancanza di una figura femminile di riferimento é prepotente e coetanee, tate o la nuova effimera compagna del padre non possono certo colmarne il vuoto.
Lo studio, la filosofia, le discipline orientali sono dei riempitivi che tentano di consolare massimo, ma che non risolvono la sua inquietudine.
Vedere la morta della madre come un abbandono, da un punto di vista esclusivamente egoistico non fa che accrescere il dolore e il senso di irrequietezza, che si risolveranno anni dopo, grazie ad un lungo e intenso percorso di vita, grazie alla presenza di figure femminili come Madrina, custode della veritá e soprattutto di Elisa, compagna di Gramellini, donna capace di aprire i suoi orizzonti e soprattutto il suo cuore.
Intanto, Gramellini inizia ad affermarsi come giornalista e , proprio grazie ad una intuizione di Elisa, trova il momento giusto e il coraggio di esternare la sua storia e il suo dolore , rispondendo ad una lettera di un lettore nelle pagine del suo giornale. Condividere la sofferenza probabilmente la alleggerisce e fa capire che purtroppo esistono tante storie simili e paradossalmente, chi le ha vissute in prima persona , può essere d´aiuto agli altri.
Il libro può essere riassunto nella frase “Amor omnia vincit”: solo grazie all´amore si riesce ad elaborare il dolore e a superarlo, non dimenticando perché sarebbe ingiusto e impossibile, ma imparando a conviverci e accettando la realtá. E´solo con gli occhi dell´amore che Massimo, ormai adulto, capirá la figura del padre, dopo averlo perso: un uomo che, rimasto solo con un figlio da crescere e con un macigno dentro al cuore, cercherá di salvare la figura della moglie.
La prosa di Gramellini, arguta, ironica , leggera e profonda al tempo stesso, racconta senza pietismo la propria esperienza di vita, in un susseguirsi di vicende e di emozioni forti. Ogni capitolo porta il titolo della frase che lo apre, in una sorta di anticipazione e la narrazione é fluente e coinvolgente. Un racconto in cui, chi ha ttraversato questa esperienza, rilegge se stesso .