“Avrò cura di te” – Massimo Gramellini e Chiara Gamberale


Voto: 5 stelle / 5

Questo libro, dal titolo “Avrò cura di te”, mi ha incuriosita perché è scritto a quattro mani. Gli autori sono Chiara Gamberale che già conoscevo e apprezzavo e da Massimo Gramellini, ex vicedirettore del quotidiano “La stampa” e dal 2017 uno dei vicedirettori del “Corriere della sera”, di cui non avevo letto ancora nulla ma di cui ho sentito molto parlare. Dello stesso autore abbiamo recensito “Fai bei sogni“.

Devo dire che il mio istinto mi ha consigliato bene: è stata una lettura piacevole, spunto per piacevoli riflessioni.


Trama Avrò cura di te

Gioconda ha trentasei anni, si è appena separata dal marito Leonardo: in effetti, come l’autrice scrive, sembrano una coppia strana già solo a nominarli.

La protagonista si trasferisce a casa della nonna Gioconda, dove ha vissuto con il marito per sessantuno anni: la nonna è morta da poco, pochi mesi dopo di lui.

Gioconda ha come punto di riferimento la favola che i suoi nonni hanno vissuto, come loro, aspira a vivere un amore che duri tutta la vita. I suoi genitori sono stati, in questo, un pessimo esempio, ma non è bastato a disilluderla sulla possibilità di incontrare un uomo con cui invecchiare e che crede di aver trovato e già perso.

Filemone è il suo angelo custode a cui lei scrive per chiedere consigli e che le risponde. È un angelo molto speciale, la osserva continuamente e sembra conoscerla da sempre, meglio di quanto lei stessa si conosca.

Le rivelerà che non tutto è sempre come appare, che ci sono delle ragioni molto lontane nel tempo grazie alle quali conosce Gioconda così bene.

Recensione

Avrò cura di te è un buon libro per me è quello in cui sei costretta a rileggere una frase più di una volta e nel rileggerla ti convinci che sia stata scritta apposta per te, in questo libro ne ho trovate moltissime.

Tantissimi i temi affrontati in questo breve romanzo, tante illuminanti verità scritte nere su bianco, questa è la sensazione che questo libro mi ha lasciato addosso più della storia della protagonista: l’amore che può essere letto da diverse angolazioni senza che nessuna escluda l’altra, l’amore che non sopravvive a un eccessivo narcisismo, il senso del viaggio e la necessità quasi istintiva di dover abbandonare le proprie radici per amarle davvero, “Si completa con gli altri solo chi sa bastare a sé stesso” scrive Filemone-Gramellini a Gioconda-Gamberale quando la invita a fare un viaggio da sola.

Lo consiglio ai romantici ma anche a chi nell’amore ha perso fiducia: questa storia insegna che non tutte le favole sono così perfette come sembrano e che da quelli che sembrano disastri può venir fuori qualcosa di buono.

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