“Felici i felici” – Yasmina Reza


Voto: 5 stelle / 5

“Felici i felici” è un romanzo atipico pubblicato da Adelphi nel 2013 e poi nel 2017, scritto da Yasmina Reza. La Reza è una drammaturga francese nota per aver dato la luce “Il dio del massacro”, da cui nel 2011 è stato tratto il film di Roman Polanski “Carnage”. Ho incontrato questo libro perché è stato scelto dal gruppo di lettura “Sulla traccia di Angela” collegato alla biblioteca abruzzese “Di Giampaolo“.

Trama di Felici i felici

Il romanzo si presenta in apparenza come una raccolta di racconti, ma già alla terza storia è chiaro che ognuna è dedicata ai quasi venti personaggi che lo compongono. Entriamo nelle loro vite e nelle loro relazioni di coppia, famiglia o amicizia; sbirciamo nei loro vizi e nelle loro debolezze. Mentre spiamo i loro modi di essere sereni, piano piano la trama evolve verso un evento inaspettato in cui il legame fra tutte queste persone, che già si intravedeva, diventa ancora più chiaro.

Recensione

In “Felici i felici” ritroviamo quel sarcasmo leggero presente già in “Carnage” che è capace di gettare una luce insieme irriverente e costruttiva sui limiti delle persone. La narrazione è reticolare. Inizia dai coniugi Toscano e si espande attraverso i suoi amici, i conoscenti, i parenti più o meno stretti, i desideri.

Ognuno di loro nasconde un aspetto vulnerabile che lo attira verso una parvenza di felicità. C’è il personaggio nostalgico, quello vizioso, quello vanesio, quello che strappa un sorriso per la sua genuinità. Quello che inizia a interrogarsi sulla propria morte, quello che della morte viene a sapere nel mezzo di un’attività futile come lo shopping.

“Ho aspettato che se ne andasse col suo succo di ribes nell’altra mano e ho detto, essere felici è un talento. Non puoi essere felice in amore se non hai un talento per la felicità”

Tutti i racconti sono in prima persona e per i dialoghi non vengono usate virgolette. Questo flusso di coscienza può risultare ostico, eppure nel complesso genera un monologo-fiume dall’effetto simpatico. L’effetto è paradossale, specie perché le riflessioni e le solitudini dei personaggi inducono a riflessioni sulle nostre esistenze e ci inducono inevitabilmente a chiederci: il nostro modo di essere felici, qual è?

2 Comments

  1. Nadia D 'Onofrio 17/04/2021
    • Cristina Mosca 17/04/2021

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