“Gli invisibili di San Zeno” è un romanzo storico di Alessandro Maurizi pubblicato da Mondadori ad aprile 2024. Si ringrazia la casa editrice per la copia cartacea inviata in omaggio.
Trama de Gli invisibili di San Zeno
Quando il procuratore legale Giorio perquisisce un vecchio mulino nella città di Verona, nel 1880, alla ricerca di una tipografia clandestina, non trova nulla. Qualcuno ha provveduto ad allertare il proprietario. Troppi gli interessi – un giro d’affari che investe agenti, sensali, funzionari di Stato, uomini di Chiesa – nel convincere la gente ad imbarcarsi per il Brasile, anche attraverso la stampa di volantini. False lettere, come la seguente, dovrebbero indurre la gente disperata a partire:
L’abbondanza degli alimenti è tanta, come pure del vino, tanto che i cereali si danno in pasto agli animali. Il vino si offre a secchi ai viandanti. L’abbondanza del vitto, del vino, e l’aria salubre producono animo gioviale, forza, robustezza e lunga vita.
Visto l’esito dell’incursione, meglio affidare al giovane Giorio, idealista, repubblicano e quindi ritenuto persona dalle idee sovversive, un caso minore: l’indagine di un omicidio. In breve tempo la sequenza della vittime aumenterà ed il compito del procuratore sarà quello di dare un’identità ai colpevoli degli efferati delitti che colpiscono la città, farli emergere dall’anonimato. Nella sua indagine Giorio è supportato dall’aiuto di vari personaggi: un bambino, un appuntato, una prostituta, un medico legale e sua figlia. Queste persone, così disparate, sono gli invisibili di uno dei quartieri della città, San Zeno.
Nel frattempo il quotidiano l’Adige riporta la cronaca di un giornalista che scarnifica le notizie sugli omicidi nei dettagli più cruenti e, contemporaneamente, segue il processo di Isaia Bordignon, uomo dalle amicizie importanti, capo di un’agenzia che programma le partenze per il Brasile. Attorno a quest’ultimo gli interessi sono enormi.
La gente viene spinta a lasciare Verona anche dal pulpito delle chiese, nelle sedi istituzionali e perfino all’interno delle proprie case. C’è chi gestisce somme, acquista biglietti, compra le proprietà di chi rimane.
Recensione
Nelle note storiche, alla fine del libro, l’autore spiega da dove sia iniziata l’idea di questo romanzo: un saggio antico trovato casualmente su una bancarella dal titolo “Ricordi di questura“. Negli ultimi anni dell’800 era sfuggito alla censura, e alla distruzione, essendo un documento di denuncia.
Ogni mese, ogni settimana salpano dai nostri porti bastimenti carichi di agricoltori e di operai. Sono ammucchiati come piccioni in una stia; lavorano di gomiti per respirare un po’ d’aria, eppure fra quel carnaio regna la speranza di trovare una patria meno ingrata!
Chi infuse tanta speranza? L’agente di emigrazione.
Chi autorizzò l’agente ad ingannare tanta plebe? La questura.
L’autore del saggio è Federico Giorio, protagonista de “Gli invisibili di San Zeno” e persona realmente esistita. Nel suo scritto, a fine 1800, aveva descritto la corruzione della polizia del tempo. Giorio ispirerà la scrittura del romanzo di Alessandro Maurizi che, nelle sue pagine, ricalcherà l’arbitraria interpretazione della legge da parte di chi avrebbe dovuto farle rispettare.
Il libro è scritto in modo fluido; nella prima parte soprattutto riesce a catturare la curiosità del lettore. Dettagliata l’ambientazione e bilanciata la parte romanzata nelle pieghe della storia, meno la soluzione del caso che viene chiusa in modo sbrigativo.
Sicuramente interessante l’argomento trattato – l’emigrazione della povera gente verso il Brasile a fine 800, trattata da vari autori – ma mai esaustiva.