“Grande meraviglia” – Viola Ardone


Voto: 3 stelle / 5

“Grande meraviglia” è il nuovo romanzo di Viola Ardone, pubblicato a settembre 2023 da Einaudi e ambientato a partire dagli anni Ottanta, là dove si concludeva il romanzo precedente, “Oliva Denaro”. Di Viola Ardone abbiamo recensito anche “Il treno dei bambini”.

Ho letto questo romanzo perché scelto come lettura condivisa di ottobre da Greta.

Trama di Grande meraviglia

Elba è un’orfana cresciuta in uno degli ultimi manicomi ancora aperti in Italia. Conosciamo la sua storia tramite il “Diario dei malanni di mente” e poi tramite i ricordi del dottor Meraviglia, che riconosce la sua sanità mentale e prova a darle una vita indipendente.

Recensione

La scrittura di Viola Ardone funziona sempre bene. Già ne “Il treno dei bambini”, libro con cui l’ho conosciuta, ho apprezzato la sua struttura aforistica, le descrizioni riuscite, la linearità della storia. In “Oliva Denaro” ho compreso la forza della trama solo alla fine, anche perché ho fatto un po’ di fatica a seguirla specie nella seconda parte.

“Se messi in condizione di fare cose normali, i pazzi si comportano da sani; e i sani, in condizioni disumane, impazziscono.”

In “Grande meraviglia” ho come trovato l’inizio di tante storie, quasi come in “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino. Più volte mi sono chiesta dove il romanzo mi stesse portando e ogni volta ho sbagliato risposta. In questo possiamo riconoscere una certa capacità di sorprendere, da parte della scrittrice. Allo stesso tempo, però, il lettore può trovarsi confuso.

“A volte uno sembra matto, invece è solo giovane”

Il titolo dovrebbe aiutare a capire di cosa parla il libro. Il protagonista è il dottor Meraviglia, ma buona parte ha il punto di vista di Elba, sin dall’inizio. L’ambientazione sembra essere quella di un manicomio e il tema sembra vertere sulla disabilità mentale e la vita in comunità. Poi ci accorgiamo che non è così: si vuole mettere in luce la transizione fra due filosofie, quella che i matti li vuole legare e quella che li vuole reinserire. In questa fase, il dottor Meraviglia ha una posizione di rilievo, pionieristica.

“Tutti hanno paura e si sentono soli, e la vita è prigione per tutti”

Quando cominciamo a provare ammirazione per lui, il punto di vista si capovolge di nuovo e scopriamo, attraverso altri sguardi, che il dottor Meraviglia non è tutto rose e fiori. Sa essere superficiale e manipolatore. Si configura come personaggio contraddittorio, un anti-eroe, un uomo incoerente, passionale, appassionato. La storia inizia a prendere le pieghe di un moderno mito di Pigmalione.

“Che differenza c’è tra quello che è immaginato e quello che è vero? Impazzire può essere un risarcimento per chi non ha niente di meglio”

“Grande meraviglia” chiede al lettore di non voler distinguere a tutti i costi il bene dal male e di essere paziente, perché ci sono molti monologhi. E testimonia che la vita è in toni di grigio, e i colori siamo noi a darglieli.

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