“Oliva Denaro” – Viola Ardone


Voto: 5 stelle / 5

Einaudi Stile Libero pubblica nel 2021 “Oliva Denaro” di Viola Ardone, autrice anche del caso letterario del 2019 “Il treno dei bambini” che le ha permesso di raggiungere notorietà a livello internazionale.

La storia di Oliva Denaro si ispira a quella di Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore nel secondo dopoguerra. È un romanzo intriso di Storia femminile della donna e delle donne che hanno lottato e ottenuto diritti legislativi tra gli anni ‘60 e ‘80 del Novecento. Si sviluppa tramite la protagonista Oliva e non solo, tra un io e un noi femminile, tra donne di un prima, di una generazione passata che si riverbera su quello delle proprie figlie e quelle di un dopo tutto da costruire…

Trama di Oliva Denaro

Negli anni ‘60 in un paesino della Sicilia, Oliva Denaro, appartenente ad una famiglia di umili origini, trascorre la propria infanzia e adolescenza nella consapevolezza di vivere in una realtà in cui i diritti delle donne sono inesistenti e non vi è possibilità di scelta.

I costumi, le tradizioni predominano e suggeriscono quello che si deve fare e non si deve fare. Vige il principio che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”. Oliva viene violentemente “rotta” ma non accetterà mai di subirne le conseguenze, a differenza di molte altre giovani donne, tra cui sua sorella Fortunata.

Oliva è sostenuta dalla cultura, che emerge nei momenti più drammatici quasi fosse un rosario di preghiere. Si oppone, si ribella, corre sempre per strada, dal momento che “il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni”.

Recensione

“Oliva Denaro” è costituito da quattro sezioni, intitolate Parte prima 1960, Parte seconda, Parte terza e Parte quarta 1980, tutte costituite da un’apertura e chiusa ad effetto.

Nella prima e nella seconda si susseguono momenti dell’infanzia e dell’adolescenza di Oliva che, sin dalle prime pagine, vengono posti in contrasto con quelli del fratello gemello, quasi a delineare un filo conduttore.

“Dentro la pancia noi due stavamo insieme ed eravamo uguali, però poi siamo venuti diversi: io con la camicina rosa e lui celeste, io con la bambola di pezza e lui con la spada di legno…adesso che ne abbiamo quasi quindici, lui è diventato dieci centimetri più alto di me e può fare molte più cose di me: camminare per il paese con il sole e con il buio, mettere i pantaloni corti e, nei giorni di festa, anche lunghi…”

Nella terza e nella quarta scorrono le pagine dedicate al post trauma, alla ricostruzione di un’identità femminile, alle vittorie legislative.

L’affermazione femminile

“Oliva Denaro” è un romanzo di formazione in cui si incrociano i destini di molti personaggi femminili.

Per esempio c’è l’amica Liliana, figura ribelle, autonoma, contraria ad ogni convenzione sociale, comunista e deputata. Oppure c’è la figura dinamica della madre di Oliva che muta nel corso della narrazione, fortemente legata alla tradizione, sempre in contrasto con la figlia. In seguito, però, intuisce che bisogna andare al di là dei limiti e dei vincoli imposti. O, ancora, c’è la preziosa maestra Rosaria, che spiega alle proprie alunne che con la cultura si modifica la vita delle persone e che l’affermazione del femminile singolare dipende dal “noi” femminile ma anche dall’azione dell’”io” femminile.

Non mancano i personaggi maschili, tra cui la figura emblematica del padre di Oliva. Fedele, acuto e silenzioso osservatore, è dolce e sempre consapevole che la propria figlia potesse decidere e scegliere il proprio destino. Padre e figlia sono due identità del romanzo di genere opposto, in un contesto culturale così retrogrado e in cui la normalità vigente poneva a distanza i punti di vista femminili e maschili. Eppure si richiamano, si percepiscono anche senza parlare.

Oliva, figlia mia, questo signore ha deciso che oggi a pranzo ci dobbiamo mangiare la cassata. Ma io ti ho portato appositamente in pasticceria perché voglio che decida tu, a gusto tuo e senza rendere conto a nessuno…”

L’autrice sperimenta uno stile particolare inserendo in molti dialoghi alcune locuzioni come fossero un ritornello. “Io non sono favorevole a” o “Io non lo preferisco” sono sempre espressi da Oliva e suo padre, in simbiosi anche in questo aspetto. 

Dunque, Oliva Denaro è un romanzo che lascia senza parole, travolgente, drammatico e in cui si riesce a creare un legame viscerale con la protagonista. È un romanzo che permette di riflettere sul senso della libertà, dell’identità morale e fisica della persona. Immerge il lettore in una trama intessuta di poesia e lingue antiche, di credenze popolari e preghiere, di storia ed eventi realmente accaduti. Un esempio è l’abrogazione nel 1981 degli articoli 544 e 587 del Codice penale:

 “L’Italia dice addio al matrimonio riparatore e al delitto d’onore”.

Annalisa Boccuzzi

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