Edito da Panda edizioni nel 2019, “I colori del tempo” di Chiara Sbrissa è il vincitore della sezione inediti del Premio Prunola nello stesso anno. Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.
Trama de I colori del tempo
Conosciamo Pasquale e Rosa nel dicembre 2003, sono una coppia meridionale trapiantata a Serdes, un paesino sulle Dolomiti bellunesi. Quell’inverno di neve non c’è traccia, ma Felicita, la cartomante del paese, è sicura che di lì a qualche giorno nevicherà. La donna vede nel futuro anche un dramma che riguarda Pasquale e Rosa da vicino, qualche settimana dopo la vita della coppia e dei loro figli gemelli, Caterina e Oliviero, viene presto sconvolta.
I due ragazzi devono affrontare scelte importanti per il loro futuro: mentre Oliviero si iscrive alla facoltà di architettura presso l’Università di Venezia, Caterina stravolge tutti i suoi piani dopo un viaggio in Africa.
Recensione
La scrittura di Chiara Sbrissa è molto fluida, a mio avviso fin troppo, nel senso che in molti punti mi è risultata troppo mielosa, restituendomi un ritratto piacevole di questa famiglia, ma troppo distante, quasi irreale. La narrazione che ne viene fuori somiglia più a una fiaba che a un romanzo.
E’ stata una lettura piacevole, che ho terminato in pochi giorni e i personaggi che hanno animato la storia mi sono rimasti tutti nel cuore: sono il tipo di persone che mi piacerebbe incontrare, il tipo di persone che mi piacerebbe avere come amici, il tipo di persone che sembrano esistere solo nelle fiabe per la convinzione con cui si lasciano guidare dai propri valori in ogni loro passo. Persone che sembrano davvero fiabesche, fantastiche nel senso che non sembrano umane per quanto sono speciali, forse per questo l’autrice ha scelto questo tipo di narrazione per raccontarci le loro storie.
Avrei apprezzato questi personaggi ancora di più, però, se nella loro bellezza avessi scorto tracce di imperfezione, l’ombra di una colpa anche solo in un pensiero, in una parola taciuta ma elaborata e quasi pronta per venir fuori.
Consigliato agli amanti delle belle storie ad alta quota.