La verità è che abbiamo sempre visto gli artisti – nello specifico, gli scrittori – come persone non dico eccezionali ma sicuramente non comuni. Gente che non è come noi, insomma. Ad aprirci gli occhi in questo senso ha pensato il libro “Vite segrete dei grandi scrittori italiani”, di Lorenzo Di Giovanni e Tommaso Guaita (Electa, 2015).
Le idee di fondo di Vite segrete
Gli autori – Lorenzo Di Giovanni, laureato in Lettere che lavora da anni nell’editoria, e Tommaso Guaita, scrittore, illustratore, grafico e fumettista – hanno avuto due idee.
La prima è quella di svelarci i vizi e le debolezze di alcuni dei più conosciuti scrittori italiani. Giusto per mostrarci che pure loro sono esseri umani.
La seconda è quella di raccontarlo – anche graficamente – con lo stile di una rivista specializzata nel gossip. Molti colori, tante illustrazioni e una robusta dose di ironia. Per rendere gradevole un argomento che di solito suscita più sbadigli che altro.
Un po’ di pettegolezzi…
Dopo una breve introduzione, il volume entra immediatamente nel vivo.
Gli autori di cui si (s)parla sono ben trentacinque, e vorrei elencarli nell’ordine in cui essi per così dire compaiono: Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio, Niccolò Machiavelli, Pietro Aretino, Torquato Tasso, Carlo Goldoni, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Silvio Pellico, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Giovanni Verga, Giovanni Pascoli, Matilde Serao, Italo Svevo, Emilio Salgari, Gabriele d’Annunzio, Luigi Pirandello, Filippo Tommaso Marinetti, Dino Campana, Giuseppe Ungaretti, Carlo Emilio Gadda, Curzio Malaparte, Ignazio Silone, Alberto Moravia, Cesare Pavese, Ennio Flaiano, Elsa Morante, Primo Levi, Pier Paolo Pasolini, Luciano Bianciardi, Italo Calvino, Oriana Fallaci, Pier Vittorio Tondelli.
Qualcosa si può anche anticipare, giusto per stuzzicare la vostra curiosità. Sappiate dunque che Leopardi era golosissimo di dolci (che avrebbero anche causato la sua morte); che Elsa Morante era una seduttrice non convenzionale. Che il serissimo Machiavelli frequentava i bordelli e raccontava agli amici storielle sboccate. E mi fermo qui per non fare ulteriori spoiler.
Nel libro c’è anche una sezione intitolata “Consigli per gli acquisti”. Contiene un elenco di volumi che si possono leggere per conoscere meglio le vite degli scrittori sopra elencati.
Vorrei chiudere con una notazione di cui forse non ci sarebbe bisogno, ma non si sa mai. “Vite segrete dei grandi scrittori italiani” non nasce, a me sembra, con l’intenzione di mancare di rispetto ai trentacinque autori in esso trattati. Si è voluto renderli più umani, meno distanti da noi. Per comprenderli meglio e amarli maggiormente.