“Il gelataio Tirelli” – Tamar Meir


Voto: 5 stelle / 5

È dolce come il gelato di cui si parla questa storia scritta da Tamar Meir, dedicata a Francesco Tirelli, giusto tra le nazioni. “Il gelataio Tirelli” è un libro per bambini illustrato da Yael Albert e tradotto da Cesara Buonamici, pubblicato da Gallucci nel 2018.

Trama de Il gelataio Tirelli

“Finirai per avere una gelateria nella pancia “, diceva la mamma al piccolo Francesco, goloso di gelato che ogni giorno assaggiava  i deliziosi gusti preparati dallo zio.

Il tempo passa, Francesco cresce e diventa adulto, lascia l´Italia e si trasferisce in Ungheria.

La gelateria, anzichè nella pancia  gli cresce nella testa, perchè proprio nella capitale ungherese diviene un gelataio.

Ogni pomeriggio tanti clienti affollano il suo negozio, adulti e bambini ed è una gioia per Francesco poter accontentare la loro golosità.

Ma un brutto giorno scoppia la guerra e le persone non frequentano più la gelateria, che purtoppo deve chiudere. Francesco è ovviamente preoccupato, ma non teme per la sua vita: gli ungheresi sono amici degli italiani . Tutto intorno, però , la situazione è veramente difficile e dolorosa e a  Francesco viene
un´idea…

Recensione

Tratto da una storia vera, il libro racconta la vita di Francesco Tirelli, emiliano di origine, emigrato in Ungheria negli anno ´20 del secolo scorso e del suo impegno nel salvare molte famiglie destinate  alla deportazione.

Nel 2008, grazie alla testimonianza di alcune persone da lui salvate, Tirelli viene insignito dell´onorificenza di giusto tra le nazioni, appellativo per designare persone non di religione ebrea che con il loro impegno hanno contribuito a salvare molti ebrei dalla Shoa.

 Con un linguaggio pieno di grazia e delicatezza, con immagini quasi sfumate a corredare il testo, il lettore vive insieme ai protagonisti la loro vicenda, spera con loro, gioisce con loro e infine si commuove leggendo la meravigliosa conclusione.

Un libro scritto per l´infanzia, ma che, come spesso accade, riesce ad emozionare anche gli adulti.

Commenti