“Il re traditore” – Andrew Lownie


Voto: 4 stelle / 5

“Il re traditore” è un saggio di Andrew Lownie, fondatore di una delle principali agenzie letterarie della Gran Bretagna, pubblicato da Neri Pozza nel 2022.

Trama de Il re traditore

Andrew Lownie parla della coppia Edoardo VIII (David) – Wallis Simpson dal giorno dell’abdicazione il 10 dicembre 1936 a quello delle loro morti, avvenute a distanza di quindici anni l’una dall’altra, dopo più di trent’anni di matrimonio.

Si riflette molto sull’eredità spirituale e concreta che hanno lasciato, attraverso una rete fitta di dichiarazioni e testimonianze di coloro che li hanno conosciuti.

Recensione

Ho puntato questo libro da quando è uscito. Nutrivo grandi aspettative, perché conoscevo poco di questa parte di storia britannica, ma mi affascinava l’eco che sembrava avere attraversato le generazioni. La necessità di conciliare privato e pubblico, amore e ragion di Stato sembra continuare a contraddistinguere la famiglia Reale. Ero molto curiosa di sapere come tutto questo fosse cominciato.

Non mi aspettavo che il libro iniziasse dall’abdicazione, anche se questa scelta viene presentata come sua peculiarità. Dopo le prime sessanta pagine ho iniziato a trovarlo un po’ ripetitivo e noioso, e siccome il prestito su MLOL scadeva e le risposte alle mie domande non erano ancora arrivate, sono passata alle ultime cento. In totale ho tralasciato solo un terzo delle pagine.

Perché è successo questo? Un po’ perché il giro di personaggi e titoli è così intricato che per affrontare questa doppia biografia bisogna avere un’infarinatura della storia Reale, e nonostante io possieda il minimo sindacale ho avuto le mie difficoltà a orientarmi.

Un altro po’ è perché, con la sua scelta, l’ex re Edoardo ha preso nella sua vita una strada impossibile da abbandonare. Dopo che per una donna si rinuncia al regno, ai privilegi, alla sicurezza economica e a una patria, come può quel matrimonio aver diritto di fallire, sciogliersi? Da come scrive Andrew Lownie, Wallis Simpson non amava David tanto quanto lui amava lei. Chi li ha conosciuti li dipingono come un uomo fragile lui e una donna anaffettiva lei, destinata all’infelicità, rinchiusa in questa gabbia dorata. Durante il discorso di abdicazione piangeva, e – l’ho capito dopo – non di gioia.

L’autore spiega che la loro unione era il frutto di due infanzie infelici, e verso la fine del libro fanno capolino alcune tendenze masochistiche nella loro vita di coppia, in cui era lei la dominatrice. C’è chi ha sostenuto che fossero due omosessuali capitati insieme per sbaglio. Per tutto il libro – e da qui vengono fuori la ripetitività, il senso di noia e di claustrofobia – viene ribadito un rapporto controverso, secondo alcuni felice ma per i più imploso già in partenza. Il duca di Windsor è sempre stato estremamente ossessionato da Wallis. Fino alla fine.

Il libro mette in risalto anche i risvolti pubblici della coppia. Vendere la loro immagine, creare tendenze (come il “blue Wallis”) o pubblicare libri è diventato un modo per far soldi, dal momento che non avevano altre entrate.

Un aspetto spiazzante e per cui vale la pena anche annoiarsi è quello su cui in genere ci si sofferma poco ma che il libro spiega bene: la scelta di re Edoardo ha avuto conseguenze inequivocabili sulla Storia d’Europa. Le cento pagine che ho saltato si concentrano sui rapporti filonazisti della coppia, probabilmente voluti e rinsaldati da Wallis Simpson. Edoardo li coltivava perché realmente convinto che si potesse lavorare a una pace comune.

La sua scelta è uno “sliding doors” decisivo. Nessuno saprà mai come sarebbero stati la seconda guerra mondiale e il nostro presente se Inghilterra e Germania si fossero coalizzate. La sensazione che resta è di aver scampato un pericolo.

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