“Il Tesoro della Certosa” – Giovanni Nocella


Voto: 3 stelle / 5

Per il suo debutto nel thriller storico Giovanni Nocella, appassionato di fotografia e storia, sceglie una location d’eccezione: Capri e Napoli, sua città natale. A novembre 2022 ha pubblicato in self publishing con Editare Romanzi “Il Tesoro della Certosa”, primo romanzo di una trilogia ambientata nel Seicento in fase di elaborazione. Ringraziamo l’autore per la copia omaggio.

Durante il regno lampo di Masaniello e la successiva parentesi della Real Repubblica Napoletana, un’ondata di violenza popolare travolge la città partenopea. In questo clima avvelenato contro aristocratici, ricchi borghesi, funzionari governativi, tre famiglie del ceto mercantile decidono di salvaguardare i loro beni, giocando d’anticipo. Mettono in sicurezza clandestinamente nella Certosa di San Giacomo a Capri il tesoro congiunto di monete e preziosi, che dà il titolo al romanzo. Questo è l’antefatto della vicenda che si snoda nel trimestre 14 agosto – 15 ottobre 1648 all’indomani della restaurazione spagnola.

Trama de Il Tesoro della Certosa

Un attacco luminoso dai colori mediterranei impone all’attenzione del lettore un paesaggio di immutata bellezza e introduce il protagonista Lorenzo Guerra, detective per amicizia e amore. A bordo di una piccola imbarcazione veleggia alla volta della Certosa di Capri su richiesta di padre Severino, un amico d’infanzia che a suo tempo scelse la vita monastica. Il religioso è allarmato dalla morte improvvisa di un confratello e da sospetti che turbano la sua coscienza. I due formano una coppia esemplare di equità e giustizia. Dapprima il giovane, in qualità di funzionario del re, ha la possibilità di verificare i timori dell’amico senza dare troppo nell’occhio. Ma quando un incidente coinvolge un famiglio della prima vittima, Lorenzo opera in tandem con il capo della Vicarìa di Napoli, incaricata ufficialmente di indagare sul monastero.

Conflitti di competenza tra sfera civile e religiosa, contrasti economici tra isolani e governo di Napoli, la supervisione poco incisiva dell’autorità vicereale paralizzano l’inchiesta, offrendo il destro a depistaggi e arresti troppo facili.

Forse i fan dei classici gialli deduttivi e gli appassionati del thriller ad alta tensione come me potrebbero rimanere un po’ delusi o spiazzati. Infatti la vicenda si tinge subito di rosa, quando entra in campo il rivale in amore di Lorenzo che convoglia le antipatie del pubblico. In palio c’è il cuore della bella Menuccia.

Inoltre la svolta sentimentale è affiancata da una serie di episodi, sparizione del tesoro compresa, che privilegiano il gusto per il bozzetto e l’avventura rispetto alla suspense, propria del thriller. La sequenza determinante ai fini della corretta ripresa delle indagini si svolge nelle navate barocche della Chiesa di Santo Stefano a Capri. Qui, sotto un’inconsueta regia femminile e con il nulla osta del vescovo dell’isola monsignor Pellegrino, chi di dovere viene inchiodato alle sue responsabilità morali e investigative. Ma le peripezie di Lorenzo, Menuccia e Severino non finiscono qui.

Recensione

Capitoli brevi guidano il lettore nella folla di situazioni, personaggi e generici. Alcune figure sono storiche come il cardinale Ascanio Filomarino, monsignor Pellegrino e Masaniello, “ubriacato dal potere” e tradito dai suoi. Quanto al misto di storia e invenzione e al fine educativo, mi sembra palese l’ammirazione per Manzoni. Il discrimine tra bene e male è netto. I buoni hanno sentimenti scopertamente positivi e viceversa.

Numerose descrizioni, non prive di tecnicismi, testimoniano un’accurata documentazione storica. L’autore cattura la vita quotidiana del Seicento con minuzia fiamminga e la vivacità delle ‘cartoline’ di Posillipo. Tratteggia i gesti sicuri di barcaioli e pescatori, il brulichio del mercato, l’abbigliamento di uomini di spada, di legge, di chiesa; l’alimentazione della gente comune, l’interno di botteghe e osterie, la silente operosità dei monaci certosini.

Magari “Il Tesoro della Certosa” di Giovanni Nocella non metterà d’accordo storici e giallisti sfegatati. Però potrà soddisfare il pubblico di giovani e giovanissimi a caccia di avventure e sempre più sconnessi dalla concretezza della Storia.

Isabella Fantin

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