“La divisa sbagliata” – Marco Folletti


Voto: 4 stelle / 5

“La divisa sbagliata” è un romanzo storico di Marco Folletti pubblicato a luglio 2021 da Mauna Kea & Mauna Loa edizioni. Ringraziamo la casa editrice per l’invio della copia cartacea in omaggio.

Trama de La divisa sbagliata

Saxton è un nativo americano che nella seconda guerra mondiale sceglie di non combattere al fianco di quello stesso popolo che ha sterminato la sua gente. Accoglie la promessa di Hitler di promuovere i nativi ad ariani onorari e diventa un soldato nazista pur senza conoscere una parola di Tedesco.

La sua amicizia con Günther, che gli fa da interprete, gli permette di superare indenne due anni di guerra nonostante il rischio di fucilazione più volte, ora per insubordinazione ora per cospirazione.

A fare da controcanto al suo memoriale, ambientato negli anni Quaranta, c’è un tempo presente che lui vive da veterano e che lo riconduce costantemente indietro.

Recensione

Ho ricevuto “La divisa sbagliata” esattamente un anno fa e ne ho procrastinato la lettura fino all’ultimo. Per tutti questi mesi il libro mi ha guardato dalla mia scrivania un po’ seccato, un po’ amareggiato. Lo stavo forzatamente ignorando e lui lo sapeva.

Della casa editrice Mauna Kea, che si sta specializzando nel settore della cultura nativa americana, ho già apprezzato tantissimo le “Old Indian Legends” e un utilissimo manuale sul “Lessico Cherokee”. È un filone che sto coltivando, affascinata dal misticismo nativo e solidale con la sua storia fatta di soprusi e dolore.

Eppure, a prima vista “La divisa sbagliata” è stato per me un libro respingente. Qualcosa a che fare con il suo aspetto fisico, probabilmente la combinazione tra le dimensioni del font e l’ampiezza dell’interlinea, non mi ha fatto sentire immediatamente accolta. Non riuscivo a cominciarlo.

Racconto questo perché credo sempre che ai libri, come alle persone, debba essere data una possibilità.

“La divisa sbagliata” si è rivelato infatti sin da subito un romanzo storico molto dettagliato e dall’innesco originale. Pone ragionamenti fondati e interessanti sui soprusi e sui rapporti fra le minoranze. Che rapporto c’era tra il mondo e i cosiddetti indiani d’America e viceversa? E tra i nativi e gli ebrei, quando Adolf Hitler ha proposto di sterminare questi ultimi?

“Molto tempo dovrà passare prima che il mondo riesca ad avere un’idea del numero dei morti causati da Hitler, e credo di non sbagliare se dico che sono milioni. Ma sono cifre più basse del nostro genocidio di nativi, sofferto in silenzio sotto la democrazia più grande del pianeta.”

Le linee temporali

Il romanzo si dipana fra due linee temporali principali, una durante la seconda guerra mondiale e una durante la guerra del Vietnam. Vengono toccate dinamiche politiche, religiose, sociali e di guerra tramite incontri importanti, forse leggermente inverosimili ma funzionali perché lasciano emergere aspetti toccanti e forse meno ribaditi della Storia, come la sorte dei figli di Goebbels.

Una cosa che mi è piaciuta fare durante la lettura è stata approfondire su internet fatti e personaggi accennati nel romanzo. Da questo punto di vista è pieno di spunti interessanti.

“Ma non esiste esercizio di voto senza esercizio di coraggio, così come non esiste potere che non possa essere ribaltato”

La scelta di aggiungere, alle due linee temporali principali, ulteriori linee temporali che traducono flashback e ricordi ha invece rallentato un poco la lettura, ma si è rivelata anche utile.

Ha permesso di aprire spiragli su ulteriori riflessioni circa le condizioni dei soldati in guerra e illuminanti scorci sulle tradizioni, sulla Storia e sulle convinzioni dei nativi americani.

Consiglio “La divisa sbagliata” a chi è curioso di vedere contestualizzata la cultura nativa americana nel secondo Novecento.

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