“La donna di trent’anni” – Honoré de Balzac


Voto: 3 stelle / 5

“La donna di trent’anni”, conosciuto anche come “La trentenne”, è un romanzo che Honoré de Balzac scrive nel 1842: l’autore ha più di quarant’anni e questa è già la ventesima opera delle “Scene di vita privata” che aprono la “Commedia umana” – titolo un filino ambiziosamente ispirato a Dante.

Questo corpus pazzesco è stato iniziato nel 1830 ma messo insieme solo nel 1840. In poco più di vent’anni ha compreso 137 libri, inclusi i pochi postumi, che Honoré de Balzac ha prodotto a ritmi sovrumani con l’intenzione di dipingere a tutto tondo la sua epoca e in particolare la società napoleonica e post napoleonica.

Trama de La donna di trent’anni

Conosciamo Giulia da giovane, al braccio del padre, innamorata di colui che sposerà di lì a un anno. La seguiamo nella sua maturità attraverso più tappe: a ventisei, a trenta, nella maturità e a cinquant’anni. Siamo nella società francese post-napoleonica e viviamo insieme alla protagonista la delusione della vita matrimoniale. Origliamo la sua relazione extraconiugale con il primo amante, medico, con cui probabilmente ha fatto un figlio (ma non ne siamo certi).

“Quel volto annunciava un uragano calmo e freddo, una lotta segreta tra l’eroico dolore materno e la debolezza dei sentimenti che sono limitati come lo siamo noi, in cui non si trova nulla d’infinito”

Giulia avrà pochi altri amici e amiche, avrà delle disgrazie, avrà un rapporto difficile con la primogenita Elena, non amata perché frutto del dovere. De Balzac ce la mostra dignitosa, rassegnata forse alla sua condizione colpevole di donna adultera. Vuole mostrare la possibilità di sopravvivere ai propri errori se li si riconosce?

Recensione

Oggi chiameremmo superficialità quella con cui l’autore sorvola su alcune scene madri, che invece gestisce quasi senza empatia, come un cronista rigoroso. I suoi personaggi assumono pose plastiche, pittoriche, ora illuminate da un raggio di luce, ora accese da un rossore sulle guance; eppure il lettore è tenuto sempre pudicamente fuori dalle battaglie del loro cuore.

Inoltre nella mia edizione del Club degli editori del 1963 gli sbalzi temporali (di una stagione, di un anno, di un lustro) non sono separati da uno stacco paragrafo e generano un po’ di confusione nel seguire la trama. Se però vi interessa un romanzo di intrattenimento che vi faccia pensare a Madame Bovary, potete provare a leggere “La donna di trent’anni”. Io l’ho sentito come un’occasione sprecata e mi ha fatto solo venire voglia di riprendere Zola.

2 Comments

  1. maria donata 16/06/2021
    • Cristina Mosca 30/06/2021

Commenti