Il fascino terribile e drammatico dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. rivive tra la pagine di questo romanzo incisivo e ricco di spunti riflessivi. “La Fortuna” di Valeria Parrella, pubblicato da Feltrinelli editore a maggio 2022, riporta ad un tempo lontano, in cui le emozioni tornano a vivere in una modernità tutta da scoprire.
Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Almarina“.
Trama de La fortuna
Pompei, I secolo d.C.
Lucio è un giovane nobile, che trascorre la sua spensierata fanciullezza tra la strade della cittadina campana, punto strategico essenziale per l’impero romano. I genitori vorrebbero che diventasse senatore, ma la passione di Lucio è legata al mare e il suo sogno è quello di governare una nave. L’unico problema è un occhio cieco che limita fortemente la vista, ma cerca di arginare l’ostacolo concentrandosi a vedere e sentire più degli altri.
Se da una parte segue le lezioni di retorica di Quintiliano, senza comprenderne inizialmente il senso, dall’altra viene affidato alle cure di Plinio, comandante della flotta imperiale, e le sue speranze future rinvigoriscono.
“La memoria mi è necessaria a dare senso alla vita: afferrare la felicità nell’istante in cui essa si posa su di noi come si fa con le farfalle.”
Ma la Fortuna guida e determina le vite degli uomini, cieca anch’essa e volubile. Un giorno apparentemente uguale agli altri, un prodigio prende forma sopra Pompei. Una colonna prima grigia, poi sempre più scura si alza dal monte che sovrasta la città. Nessuno aveva mai visto una cosa del genere, nessuno aveva sospetti sulla vera natura di quel monte.
Lucio segue Plinio che cerca di avvicinarsi alla costa. Era in corso la terribile eruzione del Vesuvio che entrerà nei libri di storia e seppellirà per secoli Pompei ed Ercolano.
Recensione
Camminare tra le strade e i vicoli dell’antica Pompei è un’esperienza unica sul piano storico, culturale e soprattutto emotivo. Ogni pietra, ogni colonna, ogni struttura riveste un fascino immenso. Di colpo si diventa protagonisti della storia. Si ripensa alla catastrofe immane narrata da Plinio il Giovane, se ne avverte la tragicità, ma nello stesso tempo comprendiamo quanto sia stata importante per la storia. Possedere siti archeologici ancora pulsanti di vita come quelli di Pompei e di Ercolano è un bene immenso per l’umanità, una fonte inesauribile di sapere.
La voce del giovane Lucio ci offre inizialmente uno spaccato della vita quotidiana in età imperiale, tra giochi, mercati, riti religiosi, incontri furtivi. Come avviene per ogni adolescente di qualunque epoca, in lui si mescolano sogni e speranze, che si infrangono talvolta di fronte a un destino che sembra già scritto. Ma il filo delle Parche è ancora teso e Lucio cerca di trattenerlo e indirizzarlo altrove con tutte le sue forze.
Poi il “prodigio”, oscuro e indecifrabile. E il suo sogno che si realizza nel momento in cui tutto il mondo allora conosciuto sembra crollare. L’oscurità, che avvolge la nave da cui Lucio tenta di osservare il tutto, crea un’atmosfera di attesa. Non ci sono descrizioni drammatiche, non si scende in particolari raccapriccianti. E’ il silenzio a segnare la tragedia che sta accadendo da lì a pochi metri.
Analisi
L’autrice procede per immagini, talvolta nitide, solari, talvolta cupe e opprimenti. Attraverso una scrittura incisiva e intensa e un’arte della parola densa di significati, Valeria Parrella avvicina a noi il passato e ci trasmette emozioni vive.
Denso di fascino è l’omaggio alla grande letteratura latina d’età imperiale, attraverso la narrazione dei protagonisti, le numerose citazioni e le riflessioni sul senso stesso della letteratura. Rivivono così emozioni diverse: il desiderio di conoscenza di Plinio, gli insegnamenti di Quintiliano, i versi di Leopardi, celati brillantemente tra le pieghe del romanzo.
“Eppure anche quando sembra tutto sparito un uomo si ferma e ricorda. E in quella memoria germoglia il futuro come fiore del deserto.”
Su tutto domina, infine, la Fortuna. Sul passato, sul presente. Sulle tragedie, sui sorrisi. Sulle speranze degli uomini e sui misteri degli dei. E ci incanta.