“La mattina dopo” – Mario Calabresi


Voto: / 5

E’ capitata a tutti almeno una volta nella vita, capiterà ancora e bisogna imparare ad affrontarla. Sto parlando della “mattina dopo”: quel momento in cui si chiude un periodo della tua vita e devi fare i conti con le abitudini che svaniscono e il dolore di abbandonare questi riti ti attanaglia come una morsa alla caviglia.


“La Mattina Dopo” di Mario Calabresi

copertina la mattina dopo

Mario Calabresi, giornalista e scrittore, racconta la sua mattina dopo come apertura del libro e poi racconta quelle di tanti amici e colleghi incontrati in giro per il mondo.

E’ un libro che insegna la resilienza e il coraggio. Chissà quante persone davanti alla famigerata mattina dopo si sarebbero volentieri sottratte invece, grazie a questo libro, ho capito che bisogna accettare il cambiamento in qualsiasi caso.

Quando ti svegli il giorno dopo di un licenziamento, di un incidente, di una grave perdita e tutta la tua routine viene smontata, puoi trovare il tuo modo di andare avanti, la tua “scusa” di sopravvivenza (almeno io la chiamerei così).

Calabresi, all’ennesima volta che gli chiedevano perché non era più direttore de La Repubblica, ha risposto che stava scrivendo questo libro.

Anche noi possiamo tirare fuori qualcosa di bello dalle nostre mattine dopo. Possiamo tirare fuori una perla rara dalla nostra sofferenza e tornare a splendere più luminosi di prima.

E’ un libro sul ricominciare. “Da oggi in poi”, il nuovo capitolo della storia che siamo obbligati a scrivere, perché la mattina dopo è necessariamente un nuovo inizio e non si conclude finché non abbiamo fatto i conti con il dolore e le ferite non si sono rimarginate.

Il tema di questo libro, se lo potessi esprimere con un motto, sarebbe quello della città di Parigi “Fluctuat nec mergitur”, “è in balia delle onde, ma non affonda”.

È un testo facile da capire, molto scorrevole (l’ho finito in poche ore!!), è diretto e secondo me va letto da tutti almeno una volta.

Spero che vi piaccia almeno quanto è piaciuto a me!

Flavia Rizza

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