“La musica del futuro” – Katerina Poladjan


Voto: 5 stelle / 5

La musica del futuro” (Zukunftsmusik) è il nuovo romanzo di Katerina Poladjan (SEM 2023, traduzione di Enrico Arosio, 160 p.). Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale ricevuta in omaggio. Della stessa autrice abbiamo recensito anche “La restauratrice di libri”.

Paleso la mia posizione: mi è piaciuto moltissimo questo romanzo, scelto con un orizzonte d’attesa ad ampio spettro poiché conoscevo la Poladjan solo per sentito dire.

“Una storia era finita, un’altra stava per cominciare

La vicenda abita lo spazio ratrappito di una kommunalka, utopia del collettivismo radicale destinata al fallimento. Rispetta l’unità di tempo dell’11 marzo 1985 quando alla popolazione sovietica viene annunciata via radio la scomparsa di Černenko, Segretario generale del Partito Comunista. Si apre al futuro con le incognite dell’attesa, che ogni personaggio carica del proprio vissuto. Ora cosa cambierà? Ma alla fine è una sola la direzione di sguardo verso un domani che verrà.

Trama de La musica del futuro

In un aristocratico e fatiscente edificio ottocentesco riconvertito in kommunalka, coabitano sei nuclei famigliari. La condivisione degli spazi comuni (cucina, bagno e quella che viene eufemisticamente chiamata lavanderia) provoca qualche attrito ed una promiscuità forzata che invita alla confidenza e alla solidarietà. Gli inquilini i piedi non se li pestano troppo, a loro interessa difendere frammenti di una privacy che vale un tesoro.

Senza pretese da tranche de vie, il romanzo segue la quotidianità di quattro generazioni dalla bisnonna alla nipotina. Ve le presento in ordine decrescente. La più anziana è un’ostetrica prossima al pensionamento. La figlia è impiegata al Museo di Etnologia e Storia Naturale dove il tempo scorre al ritmo dell’immobilità e lei ci vive bene. La nipote è una ragazza madre che si sdoppia tra fabbrica e rock clandestino della sottocultura giovanile. Lavora con piglio stakanovista, perché la ripetitività della mansione le permette di concentrarsi su canzoni e musica dove sfogare la sua rabbia. Ci pensa la quarta generazione della sua bimbetta a chiudere questa cordata dove gli uomini sono di passaggio. Il protagonista maschile è un cittadino esemplare impegnato in una professione top secret per la gloria dell’Unione Sovietica.

Recensione

Un’atmosfera ovattata comunica la tensione dell’attesa. L’ assenza di Gorbačev successore di Černenko e padre della Perestrojka, mai citato, la amplifica. Pur muovendosi nel microcosmo della kommunalka – rare le feritoie all’esterno – l’autrice riesce a tratteggiare con leggerezza e tanta poesia l’atmosfera di un Paese a una svolta storica. Il funzionario sporcaccione pago di fantasie erotiche, l’adultero âgé con malizie da playboy, il professore misterioso, la coppia di inquilini fantasma sembrano evasi dalle pagine di Gogol’ o Čechov. Mentre, con maggiore realismo, la cricca dei ventenni ristagna sul presente e quella degli adulti accetta con equilibro la propria esistenza. Se felici non sono, la loro gestualità psicologica mostra che non sono infelici.

Ecco alternarsi situazioni a un passo dall’assurdo, trovate surreali, dialoghi paradossali e nostalgici e intimistici e confusamente adolescenziali. In questo romanzo dalla vocazione teatrale la scrittura è sobria, quasi spoglia. È così che “La musica del futuro” di Katerina Poladjan ci racconta un mondo che sta per cambiare, anche se ancora non lo sa.

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