“La ragazza di neve” – Javier Castillo


Voto: 4 stelle / 5

Uscito da pochi mesi per Salani con la traduzione di Camilla Falsetti, “La ragazza di neve” di Javier Castillo è già pronto per diventare una serie Netflix. Incuriosita da recensioni entusiastiche che ne sottolineavano il merito di scombinare le regole del thriller, ho deciso di leggerlo.

Trama de La ragazza di neve

Miren Triggs, promettente studentessa del corso di giornalismo investigativo alla Columbia University, non ha dubbi sulla scelta dell’argomento per un compito a piacere. La scomparsa di Keira Templeton risalente a cinque anni prima. Una vicenda straziante che monopolizzò inquirenti, stampa, risorse, interesse e il cuore di un’intera nazione. Ora che i riflettori della carta stampata puntano su altri casi per un pubblico facile a stancarsi con l’avvento dei new media, Miren desidera che Keira non scolori nell’anonimia di una statistica.

Perché ammontano a quasi 500mila i bambini che scompaiono ogni anno negli Stati Uniti, inghiottiti in un sommerso di sfruttamento, abusi, violenze, adozioni illecite e morte.

L’aspirante giornalista non immagina quanto la sua vita sia destinata a legarsi a doppio filo con quella della bambina.

L’incubo di ogni genitore

Il giorno della festa del Ringraziamento del 1998 una bambina di tre anni di nome Keira si volatilizza nel centro di New York. Nel maelstrom di una folla in festa, incurante della pioggia, che si accalca per ammirare la parata. A seguito di una casualità che provoca la caduta a catena di diverse persone, il padre Aaron lascia la presa della mano della figlia di cui si perdono subito le tracce. Il caso viene preso in carico dall’FBI con un dispiegamento di forze senza precedenti: il risultato è un nulla di fatto.

La vita dei Templeton cambia radicalmente. Grace si incatena nei luoghi oscuri del rifiuto della realtà. Aaron tenta di convivere con la disperazione e la rabbia. In breve il loro matrimonio, nato sotto i migliori auspici, si avvita in un meccanismo autodistruttivo di rimpianti, recriminazioni, sensi di colpa, dolore. L’ unica tregua in questa guerra di logoramento è il giorno del compleanno di Keira che i due, benché separati, continuano a trascorrere insieme in un’atmosfera artefatta di festa senza gioia, incomunicabilità e vuoto.

Segnali

Nel corso dei dodici anni a seguire, Grace e Aaron ricevono alcune videocassette che sembrano immortalare Keira viva: una manciata di secondi in un interno indecifrabile anche per la bassa qualità della pellicola. Un dono misterioso e crudele che accende speranze, moltiplica illazioni, rinsalda il dramma. Purtroppo i federali non trovano appigli per riaprire le indagini.

Ogni volta che guardava uno dei video immaginava di trovarsi in quella stanza. In Keira vedeva tutto ciò che si nascondeva nella profondità del suo cuore: un enigma costruito con pezzi di dolore

Ma Miren Triggs, la vera protagonista del romanzo ora giornalista investigativa di punta, è ossessionata dal caso che vuole risolvere a tutti i costi. Non solo per una responsabilità morale verso i genitori, ma per aiutare se stessa. Perché una tragica fatalità la costringe da tempo a immedesimarsi nelle paure della piccola Keira.

Recensione

Interessante l’ambientazione nel mondo del giornalismo nel 2000 e dintorni. Quando il digitale, facendo concorrenza al giornalismo tradizionale, offre opportunità di rinnovamento per rispondere alle nuove esigenze dei lettori. Il pubblico, infatti, inizia ad anteporre all’approfondimento una fruizione rapida e avido di notizie-lampo sembra trascurare i lunghi articoli d’inchiesta.

Altrettanto validi gli spunti sui confini della deontologia professionale e i rischi del sensazionalismo; sulla genitorialità per l’uomo e per la donna; sulla ferita emotiva di chi perde un figlio.

Ma la forza di questo thriller è rappresentata dal ritmo. Infatti la narrazione a zig zag, determinata dalla frammentazione continua dell’asse temporale, non dà al lettore un attimo di tregua.

Invece mancano le parti di raccordo e le pause che, tradizionalmente, dilatano la tensione. Perché – come precisa lo stesso Castillo – in ogni capitolo succede qualcosa. Azzardo in sordina: forse un po’ troppo? Specie quando la protagonista si trasforma nel giustiziere della notte.

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