“La vita segreta delle api” – Marco Valsesia


Voto: 5 stelle / 5

È un omaggio agli apicultori di sempre e un invito a rispettare la natura il saggio di Marco Valsesia “La vita segreta delle api” (Longanesi 2023). Classe 1992, l’autore lavora in un’azienda aeronautica e da decenni si dedica all’apicoltura, passione ereditata dal nonno, in modo quasi totalizzante ma senza fanatismi green. Questo è il suo primo libro. Colpisce che un ragazzo, ora trentenne, trovi raccoglimento e serenità nella cella monastica del suo apiario. Come Levin in “Guerra e pace”.

Le api non sono semplicemente un lavoro per me. Avere a che fare con loro mi offre la possibilità di entrare in una profonda simbiosi con la natura. È uno stato che crea dipendenza, e una volta che si è appreso il linguaggio fatto di osservazione, silenzi, ritmi cadenzati così diversi da quelli umani, difficilmente se ne riesce a fare a meno.”

Vi sembra uno scherzo mantenere in salute una sessantina di arnie e allevare api regine in un mondo malato come il nostro? Quella di Marco Valsesia è una vocazion impegnativa, piena di soddisfazioni, imprevisti, scoperte puntualmente condivisi sui social. Competenza, amore, rispetto, autocontrollo, lo sguardo di chi continua a stupirsi come le prime volte quando, bambino, fu iniziato dal nonno ai misteri di un apiario.

È questo lo spirito che si respira in 140 pagine dalla scrittura tecnica e appassionata, di esperienza antica e visione ecologica, impreziosita di ricordi e rivolta al futuro.

Trama di La vita segreta delle api

Non è un manuale o una storia dell’apicoltura in senso stretto. Nemmeno una raccolta di curiosità a tema o la fenomenologia di una passione consolidata nel tempo. Tutti questi aspetti si saldano in un insieme omogeneo e scorrevole che, benché abbia molto da insegnare, di didascalico non ha nulla. Lo ritengo un pregio.

“La vita segreta delle api” si concentra con i tecnicismi necessari sull’impollinazione, l’aspetto comunitario, la simbiosi plurimillenaria tra l’uomo e questo insetto. Insegna a leggere il cantiere di un alveare. Ci sussurra con la forza di un grido che le api non hanno bisogno di noi, per vivere. Siamo noi ad aver bisogno di loro. Purtroppo diserbanti, cambiamenti climatici, inquinamento ambientale concorrono in modo sempre più massiccio alla crisi dell’apicoltura, a partire dallo spopolamento spontaneo degli alveari.

Il lettore ne oltrepassa la soglia di intimità, osservando dall’interno un ipertesto costellato dai link delle cellette esagonali. L’esagono, insegna Madre Natura, è la forma migliore per garantire capienza, resistenza e sicurezza poiché una lieve inclinazione impedisce a miele, polline e larve di fuoriuscire.

In questa intelaiatura piramidale e matriarcale solo le api operaie svolgono funzioni diverse in base all’età: dall’individuazione di fonti di approvvigionamento alla raccolta (detta bottinatura) e al riscaldamento delle covate. Una delle tante magìe è lo scambio in tempo reale di informazioni che permette ai singoli di comportarsi come un organismo unico, semplicemente perfetto. A fronte del profumo di cera e miele, delle modulazioni sonore dettate dalla mancanza dell’ape regina, della quantità di polline nei favi anche i nostri sensi si mettono in allerta. E grazie all’autore scorgiamo ciò che al nostro occhio era invisibile.

Recensione

Questo saggio parla a più cuori. A chi delle api apprezza solo il miele. A quanti le ricordano nella trasfigurazione filosofica e letteraria di Platone e Virgilio. Ai giovani che conoscono troppo poco la Natura per cui si battono. Ai giovanissimi estranei all’osservazione paziente del mondo in presa diretta. Marco Valsesia si rivolge proprio a loro.

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