“L’amico ritrovato” – Fred Uhlman


Voto: 5 stelle / 5

“L’amico ritrovato” venne pubblicato per la prima volta nel 1971 negli Stati Uniti, con il titolo “Reunion” e da allora continua a riscuotere successi per l’eleganza dello stile e per la delicatezza del messaggio profondo che trasmette a tutte le generazioni. L’opera di Fred Uhlman arrivò in Italia nel 1979, per la casa editrice Longanesi, e venne intitolata “Ritorno”, ma l’edizione più letta è del 1986 (ed. Feltrinelli) e continua ancora oggi ad essere ristampata.

Trama de L’amico ritrovato

Hans e Konradin sono due giovani studenti liceali che frequentano il prestigioso Karl Alexander Gymnasium, nella Stoccarda degli anni Trenta. Il primo appartiene alla comunità ebraica, pur non avendo forti convinzioni religiose, mentre il secondo è un nobile aristocratico. Tra i due nasce pian piano una tenera amicizia, i due ragazzi sono accomunati dalla passione per la letteratura e per il collezionismo, ma amano spaziare anche su tematiche più profonde, quali l’esistenza di Dio o il senso della realtà.

La vita scorre serena nella città tedesca, ma l’ombra del nazismo sta per offuscare la tranquillità delle loro giovani vite e la situazione diventa ogni giorno più drammatica. I due amici cominceranno pian piano ad allontanarsi e le scelte compiute dalle loro famiglie influenzeranno le loro vite, fino ad arrivare ad una separazione sia fisica che ideologica. Ma le trame del destino sono talvolta misteriose e daranno vita ad un finale struggente.

Ho esitato un po’ prima di scrivere che ‘avrei dato la vita per un amico’, ma anche ora, a trent’anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un’esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l’avrei fatto quasi con gioia.”

Recensione

Conobbi Hans e Konradin molti anni fa, ai tempi dell’ora di narrativa a scuola. Mi è sempre rimasta dentro quella profonda e coinvolgente amicizia, capace di vincere ogni convenzione sociale e superare ogni limite di tempo e spazio. Ricordavo la delicatezza con cui sono tratteggiati i personaggi, la forza dei loro sentimenti e delle loro emozioni. Gli orrori che da lì a poco sconvolgeranno il mondo sono ancora lontani.

Il dramma dell’Olocausto rimane sullo sfondo, ma la tensione storica pervade ogni pagina del libro. La vicenda principale si svolge nell’arco di un anno, poco prima che Hitler salga al potere. Hans racconta in prima persona l’incontro con Konradin, la loro visione ideale e commovente dell’amicizia, ma anche i mondi diversi a cui appartengono e le tensioni sociali che cominciano ad aleggiare tra gli adulti.

Per me niente aveva importanza oltre al fatto che quello era il mio paese, la mia patria, senza inizio né fine, e che essere ebreo non era in fondo diverso che nascere con i capelli neri piuttosto che rossi.”

Arthur Koestler, nell’Introduzione redatta nel 1976, definì “L’amico ritrovato” un capolavoro. In poco più di novanta pagine continua ancora oggi a toccare le corde del cuore per i valori che trasmette, per la semplicità e l’eleganza della narrazione, per l’eco dei grandi eventi.

E’ una storia senza tempo che, pur essendo ambientata in periodi di guerra, sa trasmettere un senso di pace. Fred Uhlman scrisse l’opera in tarda età ed è probabile che i ricordi del protagonista siano autobiografici. “Non ho mai fatto quello che mi sarebbe piaciuto fare: scrivere un buon libro e un’unica bella poesia.” Alla fine della sua vita l’autore è riuscito a realizzare un’unione perfetta tra le due cose e a regalarci uno dei romanzi più belli che si possano raccomandare ai lettori di ogni età.

Consigliato a chi è alla ricerca di sentimenti veri e puri.

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