“L’Eneide di Didone”, romanzo pubblicato a gennaio 2022 per la casa editrice Solferino, è l’opera più recente di Marilù Oliva, scrittrice, saggista e insegnante di Lettere. Ancora una volta l’autrice esplora e rivisita il mondo mitologico con eleganza e originalità, caratteristiche che di certo non lasciano indifferenti.
Di Marilù Oliva abbiamo recensito anche “Biancaneve nel Novecento” e “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre“.
Trama de L’Eneide di Didone
L’Eneide, il grande poema epico del poeta latino Virgilio, rivive tra le pagine di questo romanzo in una veste completamente innovativa.
La narrazione è a tre voci. Didone, Giunone e Venere portano avanti il racconto con tratti caratteristici della propria personalità. Giunone rappresenta il rancore e l’odio nei confronti dei Troiani, dai quali ritiene di aver ricevuto moltre offese, mentre Venere esprime al contrario tenera protezione, essendo madre di Enea.
Didone è l’eroina incontrastata della vicenda, forte, tenace e intraprendente. È riuscita in passato a farsi rispettare in un mondo dominato da soli uomini usando astuzia e determinazione e, a guida del suo popolo, ha fondato una città in terra straniera. L’arrivo di Enea e dei Troiani fa emergere il suo lato umano. Cominciano a riaffiorare sentimenti tenuti sepolti da tempo, come l’amore e l’istinto materno. La corazza protettiva costruita per anni intorno al suo cuore comincia a cedere e Didone si abbandona ai sentimenti.
“Mi alzo con Aurora spolverata dall’oro per essere la prima ad attraversare le vie lastricate. Il popolo mi ammira e ciascuno chiede consiglio. Sento sulle spalle la fatica cosmica di Atlante, eppure mostro in viso serenità, per infondere coraggio alla mia gente. A parte la cara sorella Anna, non posso confidarmi con nessuno. Mi sento sola, infinitamente sola, come una goccia che cade per sbaglio, unica, giù dal soffitto umido di un’immensa nuvola.”
Ma nel mito il Fato è sovrano nel dirigere le azioni umane. C’è una missione più grande da portare a compimento a cui nessuno si può opporre, né uomo, né dio. Didone ed Enea ne sono consapevoli e la tragedia scoppia nel momento in cui si compie il destino.
Recensione
La mitologia da sempre rappresenta il patrimonio storico-culturale di ogni popolo. Antiche tradizioni e leggende trovano il loro fondamento nel mito, capace di unire e aggregare.
Il mito di Enea è sempre stato alla base della fondazione di Roma e del suo impero. Fin dai tempi più remoti la figura dell’eroe troiano di origine divina è stata essenziale per porre solide basi all’impero di Augusto, suo discendente, secondo la leggenda legata alla “gens Iulia”.
In questo romanzo, invece, avviene un cambio di prospettiva. È la donna al centro del racconto epico, nella figura di Didone. Il suo coraggio, la sua determinazione, ma anche le sue paure e le sue debolezze la rendono viva e vicina al nostro sentire. Anche la prospettiva femminile dalle due dee Giunone e Venere rappresenta emozioni e sentimenti più umani che divini.
Ma non è questo l’aspetto più sorprendente. Da sempre il mito ha intorno a sé un’aura di sacralità. Chi in passato osò modificarlo, come ad esempio fece Euripide con la figura di Elena, non venne accettato dal suo stesso popolo.
L’autrice Marilù Oliva ha compiuto un’azione audace molto grande, rivisitando uno dei miti più conosciuti del mondo occidentale. All’inizio ne sono rimasta sconcertata, lo ammetto. Poi ho capito che si può comprendere questa scelta ardita solo abbandonando ogni convinzione e pregiudizio. Bisogna apprezzare la storia in sé e lasciarsi trasportare dalle emozioni che racchiude.
“Il dolore è un paese strano, può contenere nebbie di ogni gradazione. Il mio ne ha una rosso sangue per l’amante perso per sempre, una grigio-nera per l’adorata congiunta cui sto per dire addio e una di un viola accecante, la paura per l’ignoto che mi attende.”
Frequenti i colpi di scena, le riflessioni profonde sul destino, sul senso della vita, sulla religione. Il tutto condito da una scrittura semplice, ma armoniosa, che rende scorrevole il testo.
“L’Eneide di Didone” sorprende e rapisce.
Se c’è davvero “ un soffio di Didone in tutte noi”, non resta che immergersi nella lettura e scoprirlo!