Parla di accudimento, abbandoni, vuoti interiori colmati attraversando le vite altrui. Racconta una storia di sofferenza, solitudine, silenzi perché quando non riusciamo a proteggere chi amiamo, il prezzo da pagare è sempre troppo alto. Ecco a voi “L’infermiera” (titolo originale The nurse’s secret), il thriller psicologico di Liz Lawler, autrice best seller internazionale tradotta in dodici lingue (Newton Compton Editori 2024, traduzione di Beatrice Messineo, 352 p.). Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale ricevuta in omaggio.
Trama di L’infermiera
L’infermiera caposala Sara è di turno all’ospedale di Bath nel Regno Unito, quando due agenti le comunicano che il marito William è stato trovato esanime nella loro abitazione. La morte rientra nella routine del personale infermieristico che la vive ogni giorno, addestrato a contenerne l’onda d’urto per mantenere la lucidità. Forse è questo il motivo della suo self control alla notizia della disgrazia:
“Non le avevano detto com’era successo, non le avevano proposto di vederlo: poteva significare solo una cosa. Era successo qualcosa di innaturale. Qualcosa che lei non poteva cambiare“
Un colpo d’arma da fuoco sparato in bocca farebbe pensare a un gesto anticonservativo, finché l’ipotesi omicidiaria diventa certezza. Date le circostanze, la giovane vedova e neosposa accetta l’ospitalità della collega Katleen che per un motivo o per l’altro si prolunga più del necessario. A rendere tesa la convivenza è il comportamento sopra le righe della donna, affettuosa, brusca, autoritaria, piena di attenzioni non richieste. Stando alle confidenze carpite al marito Joe, il destino ha picchiato duro con loro e forse Katleen merita più indulgenza, quell’occhio di riguardo riservato ai meno fortunati. Però Sara per tornare alla sua vita deve sganciarsi da un’ospitalità asfissiante che sembra sottovalutare il suo lutto.
Intanto le indagini scavano nella vita della vittima. Cosa accadrà quando andranno a sviscerare quella della moglie? È vero che il passato trova sempre il modo per raggiungerti? L’atmosfera si surriscalda tra chi dice e chi tace, sospetti e sospettati e un secondo delitto a focalizzare l’attenzione su Sara, una sfinge fino all’ultima pagina. È lei il vero enigma, perché il fascino di un segreto risiede più in ciò che nasconde, che in quanto rivela.
Recensione
Anche se quello di Sara supera ogni immaginazione, tutti nascondono un segreto. Prendiamo Nick Anderson, il detective incaricato del caso che, tacendo a colleghi e superiori di conoscere (fin troppo) la protagonista, mette a repentaglio la carriera. Prendiamo il sergente Charles Bowden costretto a mentire per poter coadiuvare le indagini o William e la sua famiglia di parenti serpenti che Sara non l’ha mai accettata.
Il romanzo prende in prestito dal medical thriller l’interesse per la scena del crimine e i rilievi autoptici. Le dinamiche relazionali in corsia sono verosimili, infatti l’autrice ha fatto l’infermiera per vent’anni prima di passare al management e alla scrittura. Ben delineate quelle relative al protocollo ‘Decesso e gestione della salma’ per dare dignità a un corpo abbandonato dalla vita, senza abusare di tecnicismi o macabri dettagli.
“L’infermiera” di Liz Lawler è un thriller psicologico dai colori ossessivi e sofferti, che ti aggancia col pugno allo stomaco di un prologo angosciante.