“Luoghi fantastici di Milano” – Michele Ferrari


Voto: 4 stelle / 5

Reinterpretare edifici e luoghi rappresentativi di Milano da un punto di vista non convenzionale. È quanto si prefigge la guida di Michele Ferrari “Luoghi fantastici di Milano e dove trovarli. Tra storia e leggenda, passato e presente: gli itinerari più insoliti per scoprire la città” (Newton Compton Editori, novembre 2022, 280 pagine).
La pubblicazione fa parte della Collana “Quest’Italia”, volta a fare conoscere al grande pubblico i tesori meno noti del nostro patrimonio artistico e culturale.
Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Trama di Luoghi fantastici di Milano e dove trovarli

Con passione e competenza vengono illustrati un centinaio di siti di interesse, che esulano dalle narrazioni della comunicazione turistica.

L’ attenzione si sofferma su aspetti specifici che spesso rimangono in ombra, curiosità aneddotiche, testimonianze che saldano fede, leggenda, espressione artistica. Ecco a voi una manciata di chicche. Il patrimonio statuario del Duomo, l’edificio con il più alto numero di statue al mondo; il tardo Romano delle Colonne di San Lorenzo, una delle location della movida insieme all’Arco della Pace. La chiesa che san Carlo Borromeo elesse a luogo di preghiera personale e quella di San Satiro di cui non vengono decantate le mirabilie prospettiche dell’abside. Le piante tropicali nella serra a Villa Lonati. La magia del Bosco Verticale, prototipo dell’architettura della biodiversità e hub spontaneo di rifaunizzazione.

Michele Ferrari ci invita a guardare con occhi meno distratti il sincretismo stilistico della Stazione Centrale dalla monumentalità assiro-babilonese. Ad ammirare l’eleganza del Padiglione reale – accessibile in esclusiva – una sala d’aspetto riservata alla famiglia regnante in transito. Ad avventurarci nei meandri rococò di Palazzo Litta, che tra gli altri accolse Mozart, Goldoni, Foscolo e nel labirinto di Arnaldo Pomodoro, ispirato all’Epopea di Gilgamesh.

Recensione

La scansione in cinque sezioni (Luoghi storici, Arte e architetture che sorprendono, Tra storia e leggenda, Tra mistero e noir, Luoghi singolari) facilita la pianificazione di itinerari personalizzati. Il corredo iconografico mostra l’assetto originario di siti che ora hanno cambiato volto o sono scomparsi dalla topografia meneghina. È il caso del Quadrilatero del Lazzaretto, dove oggi brulica un’area commerciale e della casa stregata, l’edificio che sorgeva sull’attuale piazza San Fedele oggi sede di una banca. Thomas de Quincey ne avrebbe assaporato l’atmosfera soprannaturale. Manzoni ça va sans dire no.

Vivo nel capoluogo lombardo dagli anni ’70 e Milano mi piace anche se al primo sguardo bella non è. Ignorando numerosi degli itinerari proposti, mi riprometto di diventare turista nella città che sento mia. Perché questa guida vince la sfida emozionale di trasmettere la voglia di visitare i luoghi menzionati.

Tra i misteri del libro figura l’identità dell’autore. Secondo la terza di copertina, Michele Ferrari è il nom de plume di “uno scrittore attivo nell’ambito della cultura e del giornalismo”. In ogni caso penso abbia fatto suo l’invito di Guido Piovene: per apprezzare Milano occorre tuffarvisi dentro.

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