Maria Luisa Spaziani: biografia, poetica e temi

È stata probabilmente la poetessa italiana più importante del Novecento Maria Luisa Spaziani, che con la sua poesia ha accompagnato lo scorrere del secolo scorso.


Biografia Maria Luisa Spaziani

Torinese, appartenente ad una famiglia borghese, coltiva fin da subito l´amore per la letteratura e per la poesia in special modo, fondando e dirigendo a soli 19 anni una rivista letteraria “Il dado” intorno alla quale si muovevavo autori come Penna, Sinisgalli, Pratolini .

Ma è il 1949 l´anno della svolta per Maria Luisa Spaziani, con l´incontro con Eugenio Montale: ne nascerà un sodalizio letterario e un´amicizia profonda destinati a durare nel tempo, ne è testimonianza il lungo carteggio epistolare fra i due.

Montale scriverà per lei una poesia che è un acrostico del suo nome: le lettere iniziali di ogni verso compongono nome e cognome della Spaziani.

Indubbiamente non è la miglior poesia che il poeta genovese abbia composto, ma testimonia il profondo e affettuoso legame tra i due. Volpe è il modo affettuoso con cui il poeta amava chiamarla.

Mia volpe, un giorno fui anch’io il “poeta
assasinato”: là nel noccioleto
raso, dove fa grotta, da un falò;
in quella tana un tondo di zecchino
accendeva il tuo viso, poi calava
lento per la sua via fino a toccare
un nimbo, ove stemprarsi; ed io ansioso
invocavo la fine su quel fondo
segno della tua vita aperta, amara,
atrocemente fragile e pur forte.

Sei tu che brilli al buio? Entro quel solco
pulsante, in una pista arroventata,
àlacre sulla traccia del tuo lieve
zampetto di predace (un’orma quasi
invisibile, a stella) io, straniero,
ancora piombo; e a volo alzata un’anitra
nera, dal fondolago, fino al nuovo
incendio mi fa strada, per bruciarsi.

 

foto di maria luisa spaziani mentre fumaPossiamo definire la Spaziani cittadina del mondo: si muove tra l´Europa e l´America per completare i suoi studi e coltivare  il suo grande amore per la letteratura, in particolare quella francese. Il mondo e la cultura francese saranno sempre per lei modello e punto di riferimento, anche nella sua produzione letteraria. Traduce opere sia dall´inglese, che dal francese e dal tedesco e intanto scrive e pubblica le sue prime raccolte poetiche.

Consegue la laurea in lingue straniere e inizia la carriera di insegnante: proprio il contatto con gli alunni e con il fervore delle loro idee dará alla Speziani l´entusiasmo per continuare a scrivere e pubblicare raccolte di poesie e mettersi in luce anche sul piano internazionale, avendo la possibilità di conoscere personaggi di rilievo del mondo culturale  come Ezra Pound, Thomas Eliot e Jean Paul Sartre.

Viene nominata insegnante prima di lingua tedesca poi di lingua francese presso l´Universitá di Messina , incarico che porta avanti per 30 anni stabilendo un rapporto profondo con il Sud e la Sicilia in particolare, che insieme alla Francia e ai paesaggi liguri montaliani costituiranno i luoghi della sua vita.

 

Temi della sua poesia

Ma i temi ricorrenti della sua poesia sono, oltre agli scenari naturali, la memoria , tema caro anche Proust autore sul quale la Speziani aveva discusso la sua tesi di laurea, il mare, la madre e la poesia stessa e l´amore, raccontato nella sua forma più alta e nobile.

Nella sua poetica compare il ricordo per il periodo della giovinezza, non come sinonimo di gioia, ma come periodo tormentato,al quale guardare, una volta superato,  senza rimpianto.

Nei miei vent’anni non ero felice
e non vorrei che il tempo s’invertisse.

Un salice d’argento mi consolava a volte,
a volte ci riusciva con presagi e promesse.

Nessuno dice mai quant’è difficile
la giovinezza. Giunti in cima al cammino
teneramente la guardiamo. In due,
forse la prima volta.

 

Sempre con un linguaggio volutamente semplice e ricercato, e mai cattedratico e ampolloso, la Speziani regala nelle sue poesie tracce di sé, del suo vissuto, dei suoi sentimenti, scrivendo liriche d´amore sublimi: ne è prova il verso finale di questa poesia :

Entro in questo amore come in una cattedrale, 
come in un ventre oscuro di balena.
Mi risucchia un’eco di mare, e dalle grandi volte
scende un corale antico che è fuso alla mia voce.

Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l’unico,
il padre, il figlio, l’angelo e il demonio.
Mi immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio,
e le tue labbra restano evanescenti sogni.

Prima di entrare nella grande navata,
vivevo lieta, ero contenta di poco.
Ma il tuo fascio di luce, come un’immensa spada,
relega nel nulla tutto quanto non sei.

 

Personaggio intellettivamente vivace ed esuberante, esprime la sua forza e il suo spessore umano e poetico in questa poesia, quasi un’esortazione, un incoraggiamento ed un monito ad ognuno ad impegnarsi, a dare il proprio prezioso contributo, a non perdere tempo a lamentarsi, ma a fare qualcosa di fattivamente concreto.

L’indifferenza è inferno senza fiamme,
ricordalo scegliendo fra mille tinte
il tuo fatale grigio.

Se il mondo è senza senso
tua solo è la colpa:
aspetta la tua impronta
questa palla di cera.

 

E non manca l´influenza montaliana nella poesia che ha un incipit simile a quella del grande poeta.

Non chiedermi parole oggi non bastano. 
Stanno nei dizionari: sia pure imprevedibili 

nei loro incastri, sono consunte voci. 

Nell´ultimo verso, ancora una volta, parole simili a quelle del maestro Montale , “ Il mio sogno di te non è finito”

Mi culla la corolla del papavero

Mi culla la corolla del papavero,
il mio sonno è lunghissimo. La strada
si agita laggiù da quattro ore.
Solo un tuo squillo potrebbe svegliarmi.

Non mi somiglia quest’inerzia, sono
da quando amo, tutt’altra persona.
Mi culli a lungo, mi culli il papavero,
se sarà lungo il mio sogno di te.

 

Non solo poesie

Tra le sue opere , compaiono anche testi teatrali e collaborazioni con il mondo della televisione.

Nel 1990 viene pubblicato un lavoro dedicato a Giovanna d´Arco, personaggio che da sempre ha catturato l´attenzione della poetessa, che verrá messo in secna in un ´opera teatrale dal titolo Jeanette.

Candidata numerose volte al premio Nobel per la letteratura, , Maria Luisa Spaziani ha rappresentato una  delle voci più autorevoli del panorama culturale del secolo scorso raccontando con versi semplici la vita, la poesia e l´amore.

Volo sopra le Alpi, il tuo ricordo copre
la pianura del Po fino alle nevi dell’Etna.
Sei il mio paesaggio, la mia patria,
il mio emblema, il respiro profondo.
Sei l’albero di cui sono la chioma,
fiorisco alta sui tuoi folti rami.
Le tue radici mandano la linfa
che sale e canta e nutre le mie cellule.
Chi le nutriva in quegli anni incredibili
quando di te ignoravo gli occhi e il nome?
Quella voce segreta che sussurra
nei giorni giovani le sillabe: “Aspetta!”.

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