“Notre-Dame de Paris” – Victor Hugo


Voto: 5 stelle / 5

Un classico senza tempo, da cui Walt Disney trasse nel 1996 un film d’animazione (ovviamente edulcorandolo parecchio). Notre Dame de Paris di Victor Hugo è questo e molto di più. Romanzo storico di Victor Hugo, pubblicato nel 1831, decretò il primo, grande successo di un autore appena 29enne.

Esistono diverse edizioni Feltrinelli, ma la Rizzoli nel 2017 ha pubblicato una edizione deluxe con le illustrazioni dell’epoca.

“Senza dubbio è ancor oggi un maestoso e sublime edificio, la chiesa di Notre Dame di Parigi. Ma, per quanto bella si sia conservata invecchiando, è difficile non sospirare, non indignarsi di fronte al degrado, alle incalcolabili mutilazioni che il tempo e gli uomini hanno inferto a quel venerabile monumento, senza alcun rispetto per Carlomagno che ne posò la prima pietra, né per Filippo Augusto che ne posò l’ultima”

Trama di Notre-Dame de Paris

Ci troviamo a Parigi, alla fine del 1460. La capitale è già enorme e sovrappopolata, e su questa domina lei, la cattedrale di Notre Dame. Ai suoi piedi si svolgono le vite di alcuni personaggi particolari: il filosofo Pierre Gringoire, l’accattone Clopin Trouillefou, il capitano Phoebus, ma soprattutto lei, la zingara, la Esmeralda.

Dentro la cattedrale vivono invece l’arcidiacono Claude Frollo e il suo campanaro Quasimodo, una pietosa creatura gobba, deforme, non udente e con un solo occhio funzionante. Tutte queste persone in condizioni normali non avrebbero niente in comune e le loro esistenze non si sarebbero mai sfiorate: ma in questa storia si intrecciano amori, passioni nefande e senza nome, crudeltà, vita e morte che in ogni epoca sono saldamente legate. Nel Medioevo, poi, ancora di più, anche se sarebbero trascorsi trecento anni prima che la Francia intera si sollevasse nel tumulto della Rivoluzione Francese.

Recensione

Fare una recensione di un’opera così maestosa non è cosa da poco. La caratterizzazione dei personaggi è perfetta, tanto da lasciarci spesso il dubbio se siano davvero così cattivi o così buoni. Tra tutte le figure maschili spicca l’unica figura femminile degna di nota, la Esmeralda: un’adolescente gitana, senza una famiglia, cui l’unico affetto sincero è rappresentato da una capretta bianca di nome Djali.

È intorno a questa ragazza che si concentrano le attenzioni dei personaggi maschili. Il filosofo Gringoire, che pur venendo salvato da lei non ritiene necessario salvarla a sua volta. Il capitano Phoebus, che lei ama ma la vede come una delle sue tante conquiste. L’arcidiacono Frollo, che decide di averla con ogni mezzo. Infine il povero Quasimodo, rassegnato all’idea di non rappresentare mai nulla per lei, ma che nonostante questo tenta anche l’impossibile per salvarla dalla forca.

Certo alcuni capitoli, soprattutto quelli che concernono l’architettura, possono sembrare noiosi e inessenziali alla storia. Altri possono sembrare messi a caso, e descrivere personaggi che finora non erano stati nominati e appaiono inutili per la vicenda: ma alla fine tutto torna, il cerchio si chiude, ogni filone narrativo ha una sua spiegazione e una sua utilità.

Insomma, se non vi spaventano i grandi classici, e apprezzate Victor Hugo, “Notre Dame de Paris” è un libro che non può assolutamente mancare.

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