“Orgoglio e pregiudizio” (Pride and Prejudice) è uno dei più celebri romanzi della scrittrice inglese Jane Austen, pubblicato il 28 gennaio 1813 ma scritto a soli ventun anni, più di un decennio prima. Questo romanzo fu firmato senza nome, con un semplice “By a lady”, mentre i seguenti riportarono la firma “dall’autore di Ragione e sentimento”, che era stato il suo primo successo. Il suo nome fu rivelato dal fratello solo in occasione dei romanzi pubblicati postumi.
Trama di Orgoglio e pregiudizio
“Orgoglio e pregiudizio” narra le vicende di Elizabeth Bennett, secondogenita di cinque sorelle, molto diverse tra loro. Insieme a sua sorella maggiore Jane, Lizzie è protagonista di una storia d’amore parallela, tormentata come la sua.
Scenografia di occhiate fugaci, imbarazzi mal celati e cuori palpitanti che sembra di poter sentire, è una splendida campagna inglese.
Le sorelle Bennett hanno due genitori molto goffamente assortiti: Mr Bennett è un uomo intelligente e colto, mentre sua moglie è una donna frivola, che come unici interesse ha il pettegolezzo e la ricerca di un marito per le figlie.
Recensione
Romanzo avvincente con una trama scorrevole, che ti porta per mano fin dalle prime pagine. Con garbo e irruenza, Jane Austen ci presenta la famiglia Bennett: mi ha fatta sorridere sin da subito questa coppia così diversa, agli antipodi, che riesce a stare insieme proprio facendo leva su diversità che sembrano inconciliabili, oggi lo sarebbero in maniera irrimediabile, ma nell’affresco ottocentesco della Austen si sta insieme nonostante le ostilità. Quando le distanze sembrano incolmabili, ci pensa Mr Bennett con una delle sue battute a smorzare i toni dell’incomprensione: con una donna colta come lui, forse non troverebbe un terreno così fertile per il suo humour.
La narrazione è ricca di dialoghi, la trama scorre perciò fluida, veloce, non annoia mai nel suo dinamismo.
Mr Bingley e Mr Darcy sembrano, ad una prima e superficiale analisi, due principi azzurri, ma “Orgoglio e pregiudizio” non è un romanzo rosa.
È un romanzo che spinge all’emancipazione culturale, mostra le nette differenze tra chi nutre lo spirito e chi non lo fa nell’approccio alle relazioni, nello spessore delle proprie pretese.
La sorella di Darcy, Georgiana, rimane colpita da come Lizzie si rivolge al marito. L’autrice non usa alcun attributo per definire lo stupore della giovane, ma ci dice che le due cognate instaurano presto un bellissimo rapporto. Georgiana comprende il temperamento ribelle di sua cognata, che non si comporta come la moglie devota e ubbidiente che si sarebbe aspettata, ma capisce e apprezza l’anima nobile che il fratello ha scelto.
Una riflessione sulla figura di Mr Collins è doverosa: se la riverenza avesse un nome, sarebbe il suo. E’ un personaggio che suscita disprezzo, ma subito dopo simpatia, un pò come accade per Mrs Bennett, perchè Jane Austen ci mette sempre l’ironia per impedire al lettore di giudicare e di condannare.
Credo questo sia il più grande merito di Jane Austen: riuscire a descrivere personaggi odiosi senza che si riesca a odiarli. Analizza l’umanità e anche un carattere non proprio lodevole diventa comprensibile.
Questa caratteristica è ancora più evidente in Charlotte, l’amica del cuore di Elizabeth: Lizzie non giudica l’amica per le sue scelte, ma le accetta perchè giuste per lei.
Consigliato a chi ama vuol conoscere un’epoca che non c’è più.