“Professore non mi sodomizzate” – Alfonso Buonagura


Voto: 3 stelle / 5

Alfonso Buonagura è un docente di Scienze Motorie da circa trent’anni. Vagando da precario prima, e poi da docente di ruolo in diverse scuole, venendo a contatto con ogni tipo di studente e sentendone di tutti i colori, ha raccolto nel corso degli anni una serie infinita di corbellerie, così surreali, così incredibili, così imbarazzanti talvolta, da riunirle in un libro! Nasce così a novembre 2023 “Professore non mi sodomizzate”, pubblicato tramite la piattaforma Youcanprint.
Ringrazio l’autore e lo scrittore Paolo Trapani per la copia cartacea inviata.

Trama di Professore non mi sodomizzate

In occasione del suo primo esame di stato, il professor Buonagura, leggendo un tema di un candidato, notò uno strafalcione enorme, alquanto equivoco, e non poté fare a meno di sorridere e di segnarlo. Da allora dichiara di portare sempre con sé una penna, un’agenda o un semplice foglio di carta, pronto a cogliere “la gaffe del giorno”.

Signorina, da cosa vogliamo incominciare?”
“Dal cuore, professore.”
“Bene, incominci a parlare in generale di questo organo.”
“Diciamo che il cuore è l’organo dove albergano i sentimenti.”

Il libro è diviso in due parti. All’inizio sono raccolti gli strafalcioni di cui è stato testimone l’autore stesso, suddivisi per materia. Nella seconda parte, invece, sono riunite alcune “perle di saggezza” sul mondo scolastico trovate sul web.

Il primo giorno di scuola l’alunno R. si presenta in costume e infradito dichiarando che l’estate non è ancora finita.

Un vasto campionario di corbellerie di studenti, di giustificazioni e note disciplinari surreali, che comprende anche strafalcioni che si possono trovare nei libri di testo, negli articoli di giornale o pronunciate da personaggi pubblici di rilievo.
Per sorridere un po’ e, nello stesso tempo, riflettere sul mondo della scuola.

Recensione

Un libro leggero e spensierato sul mondo della scuola? Ecco a voi “Professore non mi sodomizzate”! Indubbiamente si tratta di un libro ironico, divertente, accattivante, che raggiunge il suo scopo: suscitare il riso. Ma è un sorriso velato di amarezza quello che compare sul viso durante la lettura del libro. Chiunque viva quotidianamente la realtà scolastica, si imbatte spesso in situazioni del genere, le riconosce, si riconosce, e sa che deve lottare ogni giorno per combatterle e far sì che non si ripetano. Dietro la leggerezza si nasconde un accorato appello rivolto a dirigenti scolastici, insegnanti, genitori, alunni, ministri e governi. Prendiamoci cura di questi ragazzi, stiamo loro vicino, non abbandoniamoli! Non dimentichiamo la funzione sociale, pedagogica e culturale della scuola, indispensabile per il futuro nostro e delle generazioni future, come ricorda Paolo Trapani nella prefazione.

Leggete tantissimo, studiate, ma soprattutto siate curiosi di tutto quello che vi circonda, fate in modo che le vostre menti non siano facilmente manipolabili da chi vi vuole ignoranti, e quando sarà il momento, siate in grado di cambiare rotta.

Interessanti le testimonianze dirette dell’autore, perché vere e concrete. Ho apprezzato un po’ meno la sezione riguardo alle notizie che circolano su internet, perché è semplicemente una testimonianza indiretta, che avvertiamo lontana dal nostro vissuto.
Significativo poi il capitolo dedicato agli adulti che bacchettano i ragazzi, ma poi sbagliano alla grande anche loro! Una piccola rivincita per l’esercito di giovani che popola le nostre aule!

Lo stile elementare strizza l’occhio al linguaggio dei ragazzi e dei social: abbondano i segni di punteggiatura, in particolare i puntini sospensivi e le espressioni gergali. Si alternano caratteri di scrittura diversi per non appesantire la lettura e conferire vivacità alla pagina.

Molto allegra e simpatica la copertina del maestro Giuseppe Avolio! Il libro, inoltre, è corredato dai disegni di Roberta Maurelli, alunna del professor Buonagura. Per coloro che sostengono che questo genere di libri metta in luce solo gli aspetti negativi della scuola, devo dire che proprio questa collaborazione tra alunni e insegnanti per produrre lavori interessanti è una luce di speranza per la scuola e fa davvero credere in un futuro migliore.

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