“È ricca, la sposo e l’ammazzo” – Jack Ritchie

Copertina di "È ricca, la sposo e l'ammazzo"

Matrimonio di convenienza


Voto: / 5

Da ragazzo ho visto un film intitolato È ricca, la sposo e l’ammazzo.
Risale al 1971 e costituisce l’esordio cinematografico di Elaine May (è suo anche Ishtar, flop del 1987 che ne ha praticamente distrutto la carriera).

Si tratta di una black comedy. La trama è semplice. Walter Matthau è il cinico Henry Graham, scapolo che ha dissipato l’eredità paterna, arrivando alla bancarotta. Per salvarsi ha un solo modo: sposare una donna ricca per poi ucciderla e mettere le mani sui suoi soldi. La vittima designata è Enrichetta Lowell, insipida e impacciata insegnante di botanica. Proprio quando è sul punto di raggiungere il proprio obiettivo, Henry cambia idea. Rinuncia, insomma, a liberarsi della moglie. E si rassegna in certo modo a portare avanti il matrimonio.

 

Una scoperta letteraria

Molti anni dopo, ho scoperto che la pellicola di cui ho appena parlato è tratta da Una nuova foglia, racconto di Jack Ritchie. Lo si può trovare, insieme ad altri undici gioiellini noir, nel volume È ricca, la sposo e l’ammazzo, pubblicato dalla Marcos y Marcos.

Non avevo mai sentito parlare di questo Jack Ritchie. Ed è stato un peccato. Perché si è rivelato un’autentica sorpresa. Le sue storie sono brevi, fulminanti, ciniche e brillanti. E si leggono più che volentieri.
Fra l’altro è stato uno dei rarissimi casi in cui ho visto il film prima di aver “letto il libro”. Ogni tanto può anche succedere. Ogni tanto, però. Il libro sarebbe sempre meglio leggerselo prima. Non dopo.

Jack Ritchie, È ricca, la sposo e l’ammazzo, Milano, Marcos y Marcos, 2001

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