“L’educazione” – Tara Westover

“Quindi, quali sono i due concetti di Isaiah Berlin?” chiese il professore. […] Fu invitato a parlare lo studente che aveva studiato a Oxford. “La libertà negativa,” disse quest’ultimo, “è la libertà dagli ostacoli o dalle costrizioni esterne. In questo senso, una persona è libera se non è fisicamente impedita ad agire.” […]

“ Molto bene,” disse il professore. “E il secondo?”

“La libertà positiva,” disse un altro studente, “è la libertà dalle costrizioni interne.”


Voto: / 5

Tenete presenti queste distinzioni ora.


Copertina del romanzo autobiografico "L'educazione"

Vorrei cominciare dalla copertina: all’inizio guardandola sbadatamente vedevo solo una matita rossa dalla punta acuminata ed una macchia scura alla base della laccatura, che poteva fare parte della natura del legno di cui era costituita. Poi, una sera, mi sono messa ad osservarla in modo diverso, senza nessun reale motivo che mi spingesse a farlo. Ho guardato la foto da Google, ingrandendo quei punti scuri e ho visto. Ho visto una sagoma di una persona e degli uccelli liberi in aria, stagliati contro una montagna, la montagna di Buck Peak dove Tara Westover è cresciuta, nell’Idaho, in una famiglia seguace del mormonismo.

E quella montagna improvvisamente mi ha detto cos’era: il limite che separava la famiglia Westover dal resto del mondo, un mondo “normale” in cui non tutto è nelle mani di Dio, in cui una ragazza viene iscritta all’anagrafe appena nasce e non a nove anni, in cui i ragazzi imparano a leggere e a studiare a scuola, non a casa studiando il libro di Mormon, si fanno curare in ospedale in caso di  incidenti gravissimi e non grazie alle conoscenze erboristiche (che io apprezzo ed utilizzo, eh) e alle preghiere dei congiunti.

Però crescere in una famiglia integralista e strettamente ortodossa rende difficile scalare quel picco, perchè manca L’EDUCAZIONE, ossia manca la capacità critica di scegliere e capire cosa è bene e cosa è male, non è possibile entrare in contatto con se stessi, con le proprie predisposizioni dal momento che si è intrappolati nelle catene delle aspettative: tua madre, tuo padre, quel tuo fratello dai disturbi comportamentali che ti fa crescere con l’idea di essere una “puttana” perchè vuoi cantare, vuoi andare a scuola, sanno già cosa diventerai, hanno già chiaro in mente il tuo futuro. Sarai una mormona timorata di Dio, che fugge il Demonio, sottomessa al marito – magari seconda o terza moglie – madre di un nugolo di bambini, che leggerà le scritture e si preparerà alla Fine dei Giorni.

Tara dice no a tutto questo, fuggendo prima al college, poi all’università dall’altra parte dell’oceano, emancipandosi da quella realtà che non le appartiene, scoprendo una verità assoluta: può pensare con la sua testa, può non sentirsi obbligata a diventare ciò che non è. Può emanciparsi sì, ma quanto costerà questa emancipazione da un padre – probabilmente bipolare – che anziché proteggere la figlia da una attrezzatura potenzialmente letale, la costringe ad usarla? Da una madre che appoggia il marito quando ripudia i figli? Da un fratello violento e disturbato che vuole piegare la personalità di Tara rompendole un braccio, che rinnega le proprie azioni facendole dubitare del suo equilibrio mentale?

L’educazione è un viaggio, dalla fanciullezza all’età adulta, nella vita di Tara, da cui può succedere di uscire sconvolti, come è successo a me; ho letto di situazioni che forse avrei potuto immaginare solo in un romanzo distopico, invece è successo tutto veramente e Tara ce lo racconta con la semplicità della coscienza e dei timori, emergono insicurezze ma quello che colpisce è la sua forza, la sua determinazione ad essere se stessa nonostante tutto.

Il libro più forte che mi sia capitato di affrontare negli ultimi mesi, ma che DEVE essere letto e, se avete figli adolescenti che leggono (non come le mie!) consigliatelo anche a loro, perchè capiscano che lo studio – che magari molti danno per scontato e magari per palloso – permette di pensare con la propria testa, che può sembrare una banalità, ma non lo è, che ognuno di noi ha delle caratteristiche uniche e deve crescere LIBERO da costrizioni interne, anche se, forse, non risponde alle aspettative degli altri… Fa comprendere l’importanza de L’educazione.

Chiara Carnio

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