“Resti” – Massimo Avenali


Voto: 4 stelle / 5

“Resti. Come dare del Lei a ciò che avanza” è una raccolta di poesie scritte da Massimo Avenali tra il 2012 e il 2016, pubblicata da Hatria edizioni a luglio 2024. Gode della prefazione dello scrittore Giovanni Di Iacovo e delle illustrazioni di Ettore Di Addario. Ringraziamo l’autore per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Trama di Resti

La premessa del sottotitolo è chiara: poco di quello che è contenuto nella raccolta è come sembra. Il sostantivo “resti” diventa subito un congiuntivo. Quasi tutte le 90 poesie giocano con le parole, i suoni, le apparenze. Lasciano intravvedere ricordi e riflessioni, ma subito dopo chiariscono che non è importante il punto di partenza ma di arrivo: il lettore beneficia della sorpresa e dell’evocazione. E questo basta.

Il futuro è tutto quel che ieri

non fu pensato per mutarlo oggi.

Ma, nonostante, assorbirlo.

Sono poesie intimiste, concentrate sul fermo immagine come uno scatto fotografico. Un guizzo di luce, un movimento, uno sguardo si fa interstizio per una nuova storia, un’emozione parallela.

Recensione

Bisogna essere preparati ai rapidi scarti di significato quando ci si avvicina alla poesia di Massimo Avenali. L’alta caratura della lingua e l’acume delle scelte hanno sempre contraddistinto il suo stile, e queste poesie non fanno eccezione. La sua attività preferita resta comporre le parole, metterle insieme, caricarle di significato, sbirciare il senso più nascosto. Ci fa venire voglia di abbracciare la realtà nelle sue minime sfaccettature.

“Siamo gli appigli

di un vento

comunque inarrestabile.

E crediamo di poter aspettare che finisca”

Una delle poesie che mi ha colpito di più è “Anc’ora”, che trovo molto significativa se si vuole capire la poliedricità dell’Italiano di Massimo Avenali. Basta spostare un accento o un apostrofo per passare da un “Anche ora” ad “Àncora”, o infine “Ancòra”. E tutti e tre i titoli le stanno bene addosso:

“Sotto le unghie del giorno

resta la notte incagliata.

Stringendo le dita nel palmo

sento il silenzio assopirsi”

La raccolta “Resti” piacerà a chi vuole sorprendersi, leggere due volte, sentirsi spiazzato. Le poesie hanno buon ritmo e giusta lunghezza: danno un buon sapore ai ritagli di tempo.

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