“Tempesta” – Lilli Gruber


Voto: / 5

“Tempesta” è il secondo libro, dopo “Eredità”, attraverso il quale Lilli Gruber prosegue il racconto della storia della sua Heimat (la sua Patria) e della sua famiglia con l’intento di farne conoscere il dramma, nell’approfondimento di un passato personale e collettivo.


Trama

tempesta-gruber-copertinaUna storia d’amore, quella di Hella e Wastl, stroncata sul nascere da una guerra – una guerra totale – come dirà Goebbels, sgolandosi alla radio durante la lunga e tragica Battaglia di Stalingrado, una guerra che non risparmia nessuno.

Un’attitudine artistica, quella di Karl, spesa a salvare vite umane dalla deportazione, a rischio della propria, essendo costretto a lavorare per il diavolo.

Questo e molto altro è “Tempesta” di Lilli Gruber.

Le storie dei due giovani, che si incrociano per caso su un treno da Berlino a Bolzano, diventano, infatti, il fil rouge per raccontare la tragedia di una regione d’Italia, l’Alto Adige, negli anni Quaranta del secolo scorso.

Recensione

La nota giornalista denuncia con precisione storica e potente forza espressiva l’inganno di cui fu vittima la popolazione sudtirolese da parte sia dei nazisti, sia dei fascisti.

Il mostro nazista è ferito, ma il fiele che ribolle nelle sue viscere non ha ancora smesso di colare sul mondo, bruciando tutto ciò che sommerge”

“Tempesta” è la ricostruzione documentata di una scomoda pagina di storia, ancora poco conosciuta, quella degli anni in cui scatta la trappola della “scelta”, ideata da Hitler nei confronti degli Altoatesini, “sacrificati ad un’ideologia di odio e finiti nel campo dei vinti”. Un viaggio della memoria di una figlia di quella terra – la stessa Lilli Gruber – che non si rassegna al silenzio e ripercorre i paesi della sua infanzia e giovinezza alla ricerca ostinata di testimoni ancora in vita per dare voce a chi non parlerà più e ricostruire, così, quel puzzle a cui comunque mancherà sempre un pezzo.

Un romanzo molto interessante, che può aiutare a comprendere le vere motivazioni che indussero il Governo italiano a riconoscere lo Statuto speciale alla regione Trentino – Alto Adige e l’autonomia alle provincie di Trento e Bolzano, dando seguito all’Accordo De Gasperi – Gruber del 5 settembre 1946.

Cosa può dire un fratello che torna in licenza da un campo di sterminio? Cosa si può chiedere ad un padre o a uno zio che torna dopo dieci anni di battaglie e di prigionia? Non potrà che regalarci un racconto pietoso e sfocato. Per continuare a vivere devi rimuovere la quotidiana bestialità della guerra”

Annamaria Gazzarin

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