“Una vecchia valigia” – Giovanni Luca Valea


Voto: 3 stelle / 5

Una vecchia valigia” è un romanzo di Giovanni Luca Valea in libreria da novembre 2023 (Nep Edizioni, 130 pagine). Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

È stato il profilo dell’autore a incuriosirmi. Classe 1988, esperienze lavorative da bibliotecario, giornalista, educatore, docente di sostegno. Oggi insegna Lettere e si dedica al cantautorato. Tre raccolte poetiche all’attivo gli hanno permesso di coniugare la passione per letteratura e musica. “Una vecchia valigia” segna il suo debutto narrativo.

Trama di Una vecchia valigia

In un paesino di poche anime, dove l’esigenza di privacy viene percepita come un insulto o copertura di loschi affari, vive Domenico Ferraro, per tutti il professor Ferraro, docente di Lettere in pensione. Invecchiato anzitempo, ha perso la moglie da poco ma vedovo inconsolabile non sembra proprio. Infatti di fronte all’ineluttabilità del Fato riprende – sarebbe più appropriato non interrompe – una routine solitaria di letture e scommesse ippiche.

Fatti che furono gli onori funebri, Ferraro aveva dimenticato in fretta la moglie e, con lei, la morte. Gli pareva adesso di poter vivere per sempre: si destava al mattino presto, felice; felice si addormentava alla sera

La sua emarginazione dalla comunità sembra frutto di un’indole selvatica che non ammette ingerenze nel proprio spazio fisico e mentale. E se resta tappato in casa, non lo fa in punta di metafora. Disarmante, quasi comica la sua mancanza di empatia.

Questa esistenza è destinata a cambiare quando il Ferraro riceve la valigia del titolo, con una lettera di accompagnamento, che sceglie di non restituire al mittente. Svelo soltanto che la missiva preannuncia l’arrivo di un ragazzo di cui il nostro insegnante è sollecitato a fare da tutore. L’eleganza rétro della grafia tradisce una mano femminile. E di lì a poco un giovane di nome Lupo, occhi neri e lucidi come quelli di un animale, si presenta a casa del protagonista sempre più disorientato sul da farsi, nella consapevolezza della distanza dal mondo da lui maturata negli anni. Che sia pronto ad affacciarsi alla vita e a guardare dentro di sé? Intanto sulla piccola comunità si abbatte una disgrazia. Intervengono le forze dell’ordine, che non brillano per autonomia di giudizio e professionalità.

Recensione

La prima parte del romanzo, dagli esiti più felici, sembra avviata sulla strada della commedia degli equivoci riguardo l’identità di Lupo che il Ferraro presume di indovinare. E il lettore (a me è capitato così) si aspetta simpatiche baruffe durante il reciproco acclimatamento nella stessa abitazione. Ma presto la vicenda cambia rotta. Lupo si porta dietro qualcosa che lo turba, una verità che fatica a rivelare. L’atmosfera si incupisce. I margini realistici tendono a slabbrarsi. Un ventaglio di sfaccettature simboliche fanno capo al giovane e a ciò che rappresenta agli occhi del professore e del paese. Di contro la valigia copre tutte le accezioni di fuga, ritorno a casa, ancoraggio al passato, amarcord, promessa di libertà o di una dimensione esistenziale diversa. Più il mondo diventa una minaccia, più Domenico Ferraro sente l’esigenza di un nuovo inizio.

Giovanni Luca Valea scrive un metaromanzo, entrando costantemente in dialogo con il lettore: ora commenta e spiega, ora anticipa mosse e pensieri di una manciata di personaggi. Gli interventi del narratore subiscono un’impennata quando il dolore e il mistero prendono il sopravvento aprendo nuovi orizzonti d’attesa. Un romanzo che lascia più domande che risposte.

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