“Cipì” – Mario Lodi


Voto: 4 stelle / 5

“Cipì” è un classico della letteratura dell’infanzia apparso la prima volta nel 1972 per Einaudi e firmato da Mario Lodi, pedagogista, scrittore e maestro. Come viene dichiarato nella prefazione, la storia è stata composta e illustrata inseme ai suoi studenti della piccola scuola di Vho di Piadena, nel Cremonese. Esistono tantissime edizioni di questo libro: quella che ho acquistato per la lettura estiva di mio figlio è la Einaudi Ragazzi Gold del 2017 (ristampa del 2021).

Trama di Cipì

Cipì è un uccellino intraprendente che già da implume inizia a dare i primi problemi alla sua mamma: riesce a scappare dal nido e a farsi catturare da bambini cattivi.

Il suo percorso di crescita lo porterà a orientarsi fra i pericoli, a scoprire il rispetto per gli altri, l’affetto, il sostegno e la solidarietà. È un uccellino che si fa degli amici e ne perde anche alcuni, tragicamente. Si innamorerà e diventerà un genitore anche lui. E si farà carico di un’intera comunità.

Recensione

Siamo troppo abituati alle storie edulcorate, lo ammetto. Tanto abituati che preferiamo raccontare che i tre porcellini si salvano tutti e tre, mentre nella favola originaria i primi due vengono mangiati, e non accettiamo che Pinocchio uccida il grillo parlante all’inizio del libro.

Alcune fiabe tristi di Gianni Rodari mi avevano fatto già riflettere sulla coesistenza della vita e della morte nella narrativa per bambini, ma quelle allegre mi avevano illuso sul fatto che le storie struggenti fossero ormai superate e confinate ai tempi del libro “Cuore”.

Forse per questo, “Cipì” mi ha presa in contropiede. Sarà che era l’unico libro a disposizione mentre mio figlio languiva con la febbre a 40 a causa del Covid e avrei preferito forse qualcosa di più tenue. Da un titolo così musicale e allegro non mi aspettavo un inanellamento del genere di pericoli, perdite, disgrazie e morti.

Perché questa storia ha fatto tanta strada, tanto da essere un must nelle scuole elementari da decenni (tranne quella che ho frequentato io)? Mi sono data alcune risposte.

La forza di Cipì

Si dice che il segreto della propria forza non sta nel non cadere mai ma nel rialzarsi quando lo si fa.

“Cipì” è una fiaba corale, che ha come protagonista un uccellino che impara dai suoi errori, diventa più saggio e altruista.

L’uccellino viene messo più volte alla prova, tanto che il giorno più felice della sua vita è reso un po’ triste dall’ennesima perdita. In particolare, ho trovato questo evento troppo struggente, per essere proposto a un bambino di sei, sette anni. Eppure, se ci rifletto, è la vita: siamo noi a intestardirci a proteggere i nostri figli da questi aspetti contraddittori.

Infine, l’aspetto più bello di questo libro: di fronte al pericolo finale, l’ambiguo signore della notte, Cipì si sente responsabile e si fa in quattro per portare la verità ed eliminare il problema.

Cipì è un uccellino che fa la differenza. Per questo, alla fine, mi è simpatico.

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