“Il libro di tutte le cose” – Guus Kijer


Voto: 4 stelle / 5

“Il libro di tutte le cose” è un libro (appunto) dell’olandese Guus Kijer (Salani 2009). Ha vinto il Premio Andersen 2010 “per la vena ironica e surreale ma anche per l’intensa e sentita drammaticità di un piccolo ma altissimo romanzo”. L’ho letto in prestito su MLOL quando è stato scelto dal gruppo di lettura “EquiLibro” di Pescara per il mese di settembre 2022.

Trama de Il libro di tutte le cose

“Il libro di tutte le cose” è la storia di una presa di coscienza. Thomas Klopper è un ragazzino che tende a estraniarsi e che “vede cose che nessun altro vede”. È sensibile e ha imparato a evadere dalla realtà. Il perché lo capiamo quando entriamo nella sua casa.

Il padre, infatti, picchia sua moglie. Il piccolo Thomas cerca un senso a tutto questo, ma è un bambino e può fare solo una cosa: aprire gli occhi a chi può cambiare le cose.

Il resto lo fanno la sorella di Thomas, Margot, una vicina un po’ strega e una ragazza che ha la protesi a una gamba. Perché l’unione fa la forza.

Recensione

La caratteristica più evidente de “Il libro di tutte le cose” è la brevità. In meno di 80 pagine ci viene raccontata una storia che si presenta dolce, poi violenta, poi di nuovo dolce, infine disarmante.

È molto presente la figura di Dio, fin quasi a venire messa in discussione.

La voce narrante, semplice ed empatica, fa venire voglia di andare a dirgliene quattro, a quel papà che sembra non rendersi conto di cosa sta facendo.

Un romanzo dal finale corale come in “Leone” e che mi sento di consigliare ai bambini di dieci, undici anni.

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