“La prima inchiesta di Maigret” di George Simenon è il trentesimo romanzo che è dedicato al famoso commissario francese.
Scritto nel 1949 in Arizona tuttavia in Italia uscirà solo nel 1957 edito da Mondadori nella collana “Il Girasole”.
Questo romanzo è una sorta di retrospettiva in cui il commissario Jules Maigret non è altro che un semplice agente di polizia di 26 anni alle prime armi.
Di George Simenon e sul commissario Maigret abbiamo recensito anche: “L’amica della signora Maigret“, “Maigret e il corpo senza testa“, “Maigret si sbaglia“, “Il porto delle nebbie“, “Pietr il Lettone“.
Trama de La prima inchiesta di Maigret
Siamo nel 1913 e la polizia giudiziaria francese si chiama ancora Suretè.
Maigret, segretario del commissariato del quartier Saint Georges, ha 26 anni ma ha l’espetto di un adolescente e conosce proprio come un bravo studente il regolamento interno a menadito.
E’ sposato da pochi mesi con una ragazza piena di entusiasmo che ogni mattina lo accompagna al lavoro nemmeno fosse un bambino da portare a scuola.
E’ in polizia da 4 anni ed è passato dalle mansioni più umili prima di arrivare qui.
Et voilà la sua prima indagine!
E’ notte e arriva, all’improvviso, un tipo in abito da sera che gli dice di aver sentito una donna urlare, le urla provengono da una villa i cui proprietari sono persone importanti, e subito dopo uno sparo.
Maigret non può far altro che indagare andando a chiedere spiegazioni ai proprietari di casa.
Mi fermo qua, è un libro giallo e non posso svelare il finale.
Recensione
Ti consiglio di leggere questo libro perchè qui avrai modo di vedere un commissario diverso dal solito. Non è ancora sicuro di sè, brontolone con una schiera di sottoposti, ma è un giovane insicuro e timoroso anche un pò impacciato.
Tuttavia la stoffa del grande investigatore c’è senza dubbio e già in questa inchiesta si può intravedere quello che poi diventerà “il metodo Maigret”.
Questo libro può servire anche per capire che nessuno “nasce imparato” che per diventare qualcuno o anche solo per trovare il tuo posto nel mondo devi fare la gavetta perché nessuno ti regala niente, mai!
Ecco, credo che sia questo quello che questo racconto ci vuole insegnare