“La strada di casa” è l’ultima opera di Haruf rimasta da tradurre in Italia: lo ha fatto Fabio Cremonesi per NN Editore: il romanzo è stato pubblicato a giugno 2020. Secondo la nona edizione della Classifica di Qualità de la Lettura del Corriere della Sera, è il libro dell’anno 2020. Dello stesso autore abbiamo recensito “Le nostre anime di notte“.
Trama de La strada di casa
Jack Burdette è il personaggio principale, anche se assente in una parte del libro. Assente perché ha deciso di mollare tutto, la tranquilla cittadina in cui vive, Holt, oltre ad un lavoro e a una famiglia.
Aggiungiamo pure un dettaglio: ha portato con sé un bottino, frodando i suoi concittadini.
“Alla fine Jach Burdette ritornò a Holt. Nessuno se l’aspettava più. Erano otto anni che se n’era andato e per tutto quel tempo nessuno aveva saputo niente di lui. Persino la polizia aveva smesso di cercarlo.”
Non che fino ad allora la sua vita fosse stata integerrima: fin da ragazzino aveva mostrato di che anima fosse fatto, preferendo agire d’istinto, ammucchiando allegramente accuse varie, trascurando il pensiero che, con una condotta poco edificante, potessero venirne degli effetti indesiderati.
Il libro inizia con il suo ritorno – il racconto sarà quindi quasi tutto imperniato sul flashback – portando con sé, oltre all’ingombro della sua mole anche quello, non meno inquietante, della domanda che tutti si pongono: – Perché un tal personaggio ha il coraggio di farsi vedere in giro?
Recensione
Il libro presenta una narrazione sciolta, semplice che riesce però a coinvolgere il lettore, a portarlo in una specie di sospensione, nell’attesa di qualcosa che deve per forza succedere, magari anche di un senso di giustizia che però si rivela arbitraria. Bastano poche pagine e ci si ritrova proprio lì, nell’ambiente in cui la trama si svolge, nella cittadina di periferia americana, con i suoi personaggi concreti e curiosi. Non si potrà non simpatizzare con Wanda Jo Evans che a Jack ha dedicato la sua giovinezza, avendo in cambio il privilegio di potergli lavare i calzini o alla moglie sposata in fretta e furia dopo poche ore che l’aveva conosciuta e ridotta a sopportare con dignità, insieme ai figli, l’abbandono del marito.
Consigliato a chi ama le storie di un’umanità vulnerabile.