“Mi chiamavano rombo di tuono” è un libro scritto a quattro mani dal grande Gigi Riva insieme a Gigi Garanzini. E’ un racconto semplice ed onesto del percorso di un uomo e di un atleta, pubblicato da Rizzoli il primo novembre 2022.
Sulla vita di Gigi Riva abbiamo già recensito “Il sogno di Achille“.
Trama di Mi chiamavano rombo di tuono
Ad un primo sguardo questo libro può sembrare una delle tante autobiografie che raccontano la vita e le imprese di uno sportivo: le cose cambiano se il lettore è un sardo e tifoso del Cagliari perché ai suoi occhi si svela la storia del più grande calciatore che l´isola abbia mai conosciuto, una specie di eroe regionale , capace di grandi imprese e di un´assoluta fedeltà ai colori rosso-blu.
Da sempre molto schivo e riservato, Gigi Riva vive un´infanzia funestata da lutti dolorosi e da una profonda povertà: solo il pallone diventa un modo per riscattarsi dalla sofferenza. Subito si notano le potenzialità di Gigi che presto si afferma nei campionati locali, fino ad essere notato dai grandi club e poi venduto al Cagliari.
Riva racconta di quel viaggio verso il capoluogo sardo, compiuto appena diciottenne e malvolentieri insieme alla sorella maggiore e mai, in quel momento, avrebbe immaginato che l´isola sarebbe diventata la sua nuova terra , la nuova casa adottiva.
Nel libro, in una lunga confessione, vengono raccontate vicende personali e calcistiche, vengono presentati campioni dell´epoca ed episodi sportivi passati alla storia come il glorioso scudetto del Cagliari 1970 e la partita semifinale dei mondiali in Messico, Italia-Germania.
Recensione
Dal racconto, si ha la conferma dell´immagine che Gigi Riva ha sempre mostrato di se` :una persona schiva, riservata, leale , capace di rimanere fedele ad una maglia per tutta una carriera, senza cedere al canto delle sirene e delle lusinghe di squadre blasonate, che sicuramente gli avrebbero permesso di partecipare ad eventi importanti, ma non gli avrebbero mai dato il calore e l´affetto sincero di Cagliari.
Stupisce come una persona cosi lontana dai riflettori racconti con molta naturalezza e semplicitá episodi della sua vita e colpisce come i suoi grandi e innumerevoli successi sportivi siano raccontati quasi con pudore, giustificandoli come dovere di cronaca e non come vanto.
Letta alla luce del mondo odierno, dove a farla da padrone sono gli interessi, l´immagine e il business, questa storia appare quasi una favola di altri tempi, dove regnano, senza retorica, il rispetto verso l’avversario, la gioia di giocare a calcio, a prescindere dalla serie del campionato o dalla posta in gioco, e in ogni parola traspare la gratitudine verso una regione intera e la sua accoglienza.
E´ il racconto di una lunga e infinita storia d´amore tra una cittá e un giovane ragazzino che in questa terra diventa uomo e campione e decide di non abbandonarla mai più.