“Gli anni” – Virginia Woolf


Voto: 5 stelle / 5

“Gli anni” (“The Years”) è l’ultimo romanzo di Virginia Woolf pubblicato mentre lei era ancora in vita. Uscì nel 1937 per la Hogarth Press, la casa editrice fondata da Virginia e Leonard Woolf; l’autrice si suicidò quattro anni dopo.

Ho ascoltato “Gli anni” perché scelto come lettura di inizio 2024 dalla #Maratonainglese di Leggo Quando Voglio. Oggi è disponibile in edizione Feltrinelli.

Di Virginia Woolf abbiamo recensito anche “Notte e giorno”, i “Diari (1915-1919)”, “Leggere a caso”, “Granito e arcobaleno”, “Lunedì o martedì” e una biografia.

Trama di Gli anni

Il titolo originario de “Gli anni” era “The Pargiters”. Tutto inizia nel 1880, al capezzale di Rose Pargiter, moglie del colonnello Pargiter e madre di Eleanor, Milly, Delia, Morris ed Edward. Conosciamo tutti i membri della famiglia e, nella successiva ambientata nel 1891, anche i personaggi collaterali: il piccolo Martin, la cugina Kitty, il giovane Gibbs, e le cugine Maggie and Sarah (chiamata anche Sally), figlie del fratello del colonnello Pargiter.

Seguiremo l’evoluzione delle vicende matrimoniali, politiche, sociali ed esistenziali di tutti loro attraverso gli anni, fino al “present day”.

Una chicca: pare, che secondo il progetto originario, il romanzo dovesse svilupparsi fino al 2043!

Recensione

Quanto è bello questo libro! Rispetto alla scelta di mettere l’amore e il matrimonio come tema preponderante di “Notte e giorno”, “Gli anni” propone una versatilità maggiore e mi ha decisamente coinvolta più da vicino. Il tempo, i cambiamenti, le perdite, la vecchiaia sono tutti argomenti che Virginia Woolf gestisce con profondità e gentilezza.

“Dev’esserci un’altra vita, qui e adesso, ripetè, questa è troppo corta, troppo spezzata. Non sappiamo nulla, nemmeno di noi stessi. (…) Si strinse le mani vuote, sentì di voler racchiudere il momento presente per farlo restare. Di volerlo riempire sempre di più con il passato, il presente e il futuro finché non risplendesse, luminoso e profondo, di comprensione” (trad. mia)

Averlo ascoltato in lingua originale, in una lettura carezzevole e solenne, mi ha coccolato per tutto il tempo. L’unico problema che ho avuto – ma lo avrei avuto anche in italiano – è che mi sono persa spesso tra i vari punti di vista. I personaggi sono molti e conviene non distrarci se non vogliamo scordarci chi sta parlando a chi (come è successo a me). Ammetto che mi sono dovuta aiutare con Wikipedia per capire meglio alcuni rapporti, le dinamiche e gli eventi.

“La fece sentire di essere due persone nello stesso momento; di stare vivendo in due momenti diversi nello stesso momento.”

Mi sono trovata conquistata da alcune riflessioni e dalla placidità con cui i personaggi si muovono attraverso il tempo. C’è poca azione ma c’è il senso dei giorni, il senso di una vita. Mi ha fatto venire in mente la bellezza di una scena che mi ha colpita molto in “Gita al faro”, in cui il passaggio di una stagione veniva mostrato con il solo movimento della luce in una stanza vuota. Ne “Gli anni” ho ritrovato questa bellezza, prolungata e intensa.

Appena finito il libro ho voluto riascoltare alcuni passaggi, come il capitolo finale, più volte. Sono sicura che lo rileggerò volentieri su cartaceo. Consigliato!

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