“Notte di vento che passa” è il nuovo romanzo della scrittrice Milena Agus, pubblicato da Mondadori a marzo 2024. Nel libro, ambientato in Sardegna, la protagonista, Cosima – il nome ci rimanda al testo autobiografico di Grazia Deledda – si divide tra il desiderio di sognare, suggestionata dai personaggi della letteratura, e la necessita di affrontare la realtà.
Di Milena Agus abbiamo recensito anche “Mal di pietre“.
Trama di Notte di vento che passa
Cosima ha diciotto anni, una vita “emblema dell’umana miseria“ ma cui non dà molto peso e che lei arricchisce coltivando l’amicizia con un ragazzo dagli alti ideali, ma soprattutto tuffandosi nei libri. Cosima si prende le licenze poetiche dalla cruda realtà e fa diventare poesia anche ciò che gli altri disdegnano. Il padre, come lei
“viveva di immaginazione e mentre sognava il terreno che avrebbe comprato, ai paesaggi di pietre, spine e vetri aguzzi, nei suoi dipinti sostituiva colline ondeggianti color pastello e nei cieli, prima desolati, comparivano pianeti.”
La madre, invece, intenta ad un’oculata vigilanza sul risparmio:
“non riusciva ad aprire uno squarcio nell’aura grigia che l’avvolgeva…e senza aver mai letto Cechov, proprio come i suoi personaggi, era convinta che qualunque vagheggiata promessa per lei non avrebbe avuto una risposta. ”
La ragazza, trasferitasi con la famiglia dalla campagna sarda a Cagliari, fa spesso ritorno al paese. Là dove, oltre la nonna, c’è Costantino, personaggio che pare uscito da Cime tempestose o Jane Eyre. Anche Cosima, come Marianna Sirca, è eccitata dall’idea di innamorarsi di un bandito? E, come Dulcinea, interessata ad un cavaliere errante? Per finire magari come Ofelia, cacciata da Amleto senza una spiegazione?
Non bastasse la sua indole da sognatrice è la professoressa di lettere a sconquassarle la testa affermando:
“Forse trasmettere emozioni positive a chi vede tutto nero oppure far scoprire che c’è poesia dove nessuno se l’aspetta non è cosa proprio da nulla. Anche se i problemi incalzano”
Alla fine però i sognatori però ce la fanno sempre.
Recensione
Questo libro è una spinta a non abbandonare i propri sogni, a tenerseli saldi, pur senza dimenticare la realtà, è un inno alla letteratura e ai suoi personaggi – in cui immedesimarsi per guardare con benevolenza i propri limiti – da cui trarre forza per sopportare miserie e tradimenti. La storia di Cosima è intrecciata alle vite altrui, persone ben caratterizzate che creano distanze, si riavvicinano, dentro relazioni familiari e generazionali complesse. Pennellate di colori, descrizioni raffinate escono con forza dalle pagine del libro. E’ azzardato paragonare la prosa scorrevole di quest’autrice con quella della sua conterranea, ma come non trovare, in qualche passaggio, un’attinenza con il sentimento della terra, così vivo in Grazia Deledda?
“Quando andavo a messa nel convento in cima alla collina, mi sembrava che lassù nulla appartenesse al mondo terreno, i rintocchi delle campane arrivavano sfumati e anziché rompere il silenzio, lo dilatavano…“
Da sottolineare ancora una volta Il potere della poesia: Non è straordinario che da qualche parte i cieli urlino, le stelle ribollino, i ricordi vengano avvolti nei gomitoli o tirati su dai pozzi con le carrucole?
E infine perché questo titolo: Notte di vento che passa?
Dentro un vento che, metaforicamente, non muove solo le foglie ma scuote prepotente le persone, le mette a nudo, tutto è di passaggio, come le stagioni.