“Non ci salveranno i melograni” – Maristella Lippolis


Voto: 5 stelle / 5

Quanto sappiamo della cultura oltreadriatica? Quanto sapevamo, trent’anni fa, della guerra che attanagliava quei posti? Quanto ne sappiamo, ancora oggi? Quanto ci interessa veramente? È l’oggetto del romanzo “Non ci salveranno i melograni”, il nuovo libro di Maristella Lippolis che Ianieri Edizioni ha pubblicato nel 2018.

Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Abbi cura di te” (Ianieri 2021).

“Qual è il modo migliore per opporsi alla guerra, per non accettare le sue regole, per tirarsi fuori? E questo comportamento da che parte ti mette rispetto a ch invece accetta di morire, o di chi muore e basta senza averlo scelto (…)?»

Presentazione del libro "Non ci salveranno i melograni"

La trama di Non ci salveranno i melograni

Sono gli anni Novanta. Laura è un’avvocata italiana che sceglie di trascorrere una vacanza in Croazia per passare un po’ di tempo con se stessa e fare ordine nella sua vita. La vacanza diventa una vera e propria permanenza a Soline, in un’isola al largo di Zadar, perché Laura è calamitata dalle persone che ha conosciuto, dall’ambiente naturale e persino dalla guerra che mette in pericolo sulla terraferma. Sarà la profonda differenza dei suoi punti di vista e di quelli di Goran a illuminarla su alcuni aspetti irrisolti della sua vita.

Il punto

Il romanzo ci proietta nell’ultima decade del secondo millennio, ancora salva dalla telefonia mobile e quindi ancora padrona di un tempo tutto suo: il tempo del silenzio. Laura riscopre la sostanza dell’esistenza nella lentezza delle cose e nel dialogo con le persone.

Colpisce il suo approccio maldestro nei confronti di chi è accerchiato dalla guerra, perché la sua mente di italiana non arriva a concepirla, né si è mai chiesta o preoccupata di cosa stessero vivendo i suoi cugini oltre l’Adriatico. La sua inadeguatezza diventa subito anche la nostra, persino nel terzo millennio, e nell’ascoltare i racconti di Goran e le sue riflessioni sul lasciare la sua terra o provare a restare e difenderla diventiamo consapevoli di tutte le nostre lacune e i nostri peccati di ignavia.

D’altro canto, le tinte grigie della guerra in avvicinamento hanno le tinte rosse dei melograni, di cui questi posti sono pieni, e la voce melodiosa delle donne che si aiutano in cucina come accade spesso nei romanzi della Lippolis. «I rapporti tra le donne dei miei libri? Non so immaginarli se non positivi – ha spiegato l’autrice in occasione di una presentazione a Pescara a marzo 2019, ospite della libreria indipendente Primo Moroni – L’amicizia è come la felicità: a volte ti accade, ma anche tu devi saperla riconoscere»

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